Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

dargli modo di non violare più la legge quando cercherà riparo in qual~he miserabile ostello dove mi– gliaia di suoi fratelli han il penne;;. so di nlloggiare solo perchè lavora– no per l'uomo bianco? Divieto di pnstm ~g.io? Come! nella sua terra? E' mai possibile una cosa simile? E possiamo noi d'ormire nei nostri let– ti, comodi e ul caldo, in presenzn di tali Ìl(nominia? lo, certo, non lo pOSl-0 più. QuP&to caso, che non è che uno dei· tnnti avvenuti nel corso di que– sti anni, ha rappresentato per me il punto di rottura, la spinta che mi ha fatto raccogliere in preghiera per aver la forza di dare tutta me stessa alla lotta contro questo can– cro ntzzi,,le; anche a costo della mia vita. Nel Sud Africa, un bianco dal– l'animo retto (ed io mi crederò fra questi sulo se troverò la for:za di a– gire i,;econdo i dettami della mia co– scienza) @i trova tra la diabolica in– cudine ddla politica del governo, cd il martello del pauroso, ma com– prensibile nazionalismo africano. Per lui non ci sarà lieto fine. Ma malgrado questo, sento che devo tro– vare la forza di espiare la mia parte di pena per la colpa che grava sui suladrificani bianchi, siano essi stati partecipi o soltanto testimoni della colpa. E mentre ha l'animo pieno d"i compassione per la dignità con cui i negri han sopportato la loro con– dizione, so che questi non vogliono saperne del mio amore, della mia compassione, e che forse fra questi ve ne è qualcuno pronto ad ucci– dermi». Per un lettore Europeo, questo può sembrare un quadro dalle tin– te drammatiche: ma è la tragedia del Sud-Africa, che oggi è alta. mente drammatica. « Chi vive lontano dal Sud' Africa non può rendersi conto della trage– dia che si svolge laggiù. Pensate che all'arresto ha seguito una solenne ba. stonatura. Provate a immaginare che cosa potrel'te voi se un vostro figlio, giovane, disoccupato, malvestito, mal nutrito, lasciasse l' amorevole rustico nido familiare, per affrontare la grande città nell'intento di farsi strada e mandare magari aiuto a ca– sa; provate a immaginare che cosa provereste se, per questo « delitto », fosse arrestato, gettato in prigione e bastonato con forza, forse con sa– dismo, perchè i poliziotti, nel Sud Africa, bianchi o neri che siano, so– no nella quasi totalità gente igno– rante e brutale. Mi viene alla mente un episodio raccontato d'a un superstite di un campo di concentrazione nazista. Essendosi una guardia del campo imbrattata le mani di un denso gras– so di spugna nel maneggiare un fi– lo metallico, essa aveva trovato del tutto naturale nettarle, palma e dor– so, sulla camicia e sulle spalle del prigioniero. Questi poi commen– tava: « Se quel povero bruto avesse saputo che era proprio quell'atto, più che la tortura e le percosse, che mi faceva odiare lui e Auschwitz, e tutto quello che lui ed altri come lui, dentro e fuori Auschwitz, rap– presentavano, ne sarebbe rimasto sorpreso ». Ebbene, non esiste forse un negro nel Sud-Africa, sulla cui camicia bianca non si siano simbo– licamente strofinate mani di bian– chi imbrattate di grasso, senza che il più delle volte ci fosse odi.o o ma• lignità nel loro animo. Però il sudafricano bianco - ed 433

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