Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

senza preoccuparci del giudizio dei posteri. Facendo ad essi credito di saggezza, procediamo avanti con {e. de verso l'attuaz.ione della nostra visione: una gloriosa Africa del Sud». Quasi commento al problema di Luthuli, ci giunge ora la voce ap– passionata di una eletta figlia di quella terra, in cui la differenza del colore della pelle non attenua il senso della tragedia nè impedisce la piena «simpatia», (« con-soffe– renza »), con le vittime più dirette dell' apartheid: da ognuna delle quali le giunge la voce implorante: << Non sai tu che sei me stessa? ». Qui ne raccogliamo l'eco, con qual– che riserva consona all'indole della Rivista che liberalmente la ospita: (costretti a tacerne il nome). « Un rappresentante d·el Governo del Sud Africa ha dichiarato, che "la legge e l'ordine son tornati nel paese". Ma non dimentichiamo che con un ordine altrettanto perfetto Hitler sterminò sei milioni di ebrei e centinaia di migliaia di altri inno– centi; non dimentichiamo, che quando la pazzia è armata e si scon– tra con la ragione, è sempre la ra– gione a soccombere. L'uomo nel Sud Africa è terribil. mente disumano contro l'uomo, e contro questa mancanza di umanità il mond'o deve continuare a prote– .stare; ma deve anche agire. Come ,jl pazzo che a porte chiuse fmsta un bimbo inerme e raddoppia la sua violenza se sente gente far ri– mostranze dall'altra parte della porta, così nel Sud Africa, pii1 forte è lo sdegno che suscita la politica del suo governo, pii1 accanito esso 432 diventa contro i povel'i inermi ne– gri. Chi non esiterebbe a buttar giù la porta per salvare il bambino pri– ma che sia troppo tardi? Citerò uno fra i tanti secchi co– municati messi in onda dalla DBC sulla attuale situazione in quel di– sgraziato paese: « In un tribunale sudafricano vi– cino a Durban, il giudice ha condan• nato 150 negri (la parola africano è raramente usata), arrestati in un o– steJJo vicino a Burban, a cinque sterline di multa o a trenta giorni di prJgione, per aver trasgredito il divieto di uscita dalla propria riser– va. Cinque sterline? sembra poca cosa se non si conoscono le ragioni perchè il negro trasgredisce il di– vieto. I negri tentano di uscire dalle risen'e perchè non hanno denaro, non hanno lavoro, non hanno ciho, e devono venire nelle città (città costruite nel loro paese, ricordiamo– lo) per cercare dignità nel lavoro. Divieto di uscire dalla riserva? Ma in qualunque paese civile, chi non trova sostentamento nella terra, va in città in cerca di lavoro; abita do– vunque può trovare alloggio, senza ('On ciò trasgredire alcun divieto. Ma così non è per il negro nel Sud– Africa. Cinque sterline! Tanto varrebbe chiederle a un pensionato jnglese se per caso egli ha trasgredito i se– gnali del traffico: Per un negro sono dunqae trenta giorni di prigione: trenta giorni di umiliazione, di squallore, di freddo, forse di fnme, e con tutta probabili1à di violenza fi. sica: e... poi, che cosa avverrà? Vi sarà forse qualcuno che muterà la sua condizione quando uscirà di pri– gione? Che gli troverà lavoro per

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