Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

gente necetta, i;enza discu1erla, la volo111à che v1c11edall'alto e l'ncceua con zelo, sen– ~a et=scrnc convinla, accompagunndola spes. so da oSlcntazione. Ed e questo il lato più doloroso pt'rchè « alla obbedienza 1misce la vitto di uno j·pocrita aet111iesccnza che è ~olo me,1.:ogrw >l. In 11ues10motlo i11 Jwlio i'•pvcri1ia è stata elevata a morale di Stato. Ma se da una parie c'C la maggioranza di ciuadini che ostenta ossequio alle autorità, ai 1>olcri cos1i1uiti e alln mornlc dominan• 1c, dall'altra i pochi che si rifiu1n110 ili pie– garsi a 11tu~s10 co11formismo e vogliono con. servare autonomia di pensiero e di critica sono prefli dì mira e considerati degli ele– menti perturba/ori. accm1a1i di i11tt'11ti cver. 1itori, :mzichè un feco11tio ferm,rilo di pro– gresso ux:iale, Rifiutarsi di essere confom1i!Ui, in un 11nese dove quasi lutti lo sono, significa spesso compromcuere la proprin carriera, rischi.:m: la galera e <11rnlcbe\·oha la vita, (Ne sn1111inmoqunlchccosa noi a11archici. In occnsione delle elezioni tutrn una pro– paganda massiccia e messa in opera per convincere la gente, che in gcncrule uon crede nll'cfTi~cia del \'0to, che è un dovere civico \'Olare, che è villa e tradimento S0l• 1ran isi. Ed è con moha fatica e molti rischi che noi riusciamo a spiegare il nostro as1e11. sioni:.mo che 11011 e capito da nessuno, nep• pure da coloro che ammenono che si ha il dirit10 tli dire NO <1unndo la propria co• scienzn si rifìuta di com11iere ccrli Diti). Ma, continua H. llaucr, nel suo interes• san1c serino, non serve :1 nienlc lamenta• re o denunciare un male qual'è 11ucllo del conformismo. E' necCiSario s1udi11re il fc. nomeuo, indi\ iduurne le cause 11cr tentare di trovare dei rimedi capaci di op11orvisi. Egli ne individua le cause nell'enorme di. mensione che banno assunlo i problemi politici cii economici nella 11ostr11società; nell'clcfontiasi dello S1nto che i111cn•iene sempre 11iùnella viln del singolo ciuadino; ncU'orgnnizzazione razionale del mondo mod1·rno, nell'acquiescenza al dogma che porta nd un conformismo pie1istico che è il peggiore di lutti, Di fronte II tutto que– ,:,I0 l'individuo si sente disannato; ed im- 414 polente si sente troppo piccolo iu un mondo 1ro1>P0 grande. Perciò « ubdi– ca », contento di spogli:..r,,i di qualsiasi responsabilitii, di non tloHr 11ensare e de• ridere. 1.: Par c/Je le grami, ma.sse non ab– bia,w altro desiderio c/J.e 111 servire, clic di e.uere strette in bat111gfio11i di cervelli ~,,enti, ma11ovrati da capi ,,ottmti, _ dei q_1uili ce mai cercano il favore cou la piaggeria 11. Preso ano che l"indi\'iduo isolato può fare poco o niente, R. Baucr affem111 cbr i•sso può trovnrc strumenli per difenderei ed agire nelle i&1ituzi'o11i nuove di 1wlura auociata nelle quali in operosa collabora• :io11c 1-i integrano forze ed intelligenzf'. Queste istituzioni sono i parlamenti, i 11ar– titi, i siudacati, le associazioni, i comit11ti cbc, 11urcon le loro scorie, contengouo un principio di 11lto valore: quello clcll3 so– lidarietà. R. Oauer idealizza queste istil■• zioni: in esse l'indivitluo non de\''essere eonsiclcralo come un numero, ma deve n• gire con un 1Jroprio senso di rcsponsnbilitii, 01,er~re per contribuire allR formazione di \UHI comune volontà. Ma, osserviamo noi, il prorf"'S!'0 i11\olu1ivo inevi1ahile di ques1e i~titur.ioni è così evitlcnte e causa on11ai tli tirnli mali, per cui non ci pare che J)OS• i,rmo 01iporsi al conformismo dilaganle. An– zi, sono proprio esse che sono in gran Jlar• 1e all'origine del conformismo. Votare è p:iì1 il primo atto di abdicnzione delln vo• lontii del singolo; par1i1i e sindacnti non chiedono nitro che disciplina ed ubb,dienza e non desiderano di avere aderenli 01,ernn. 1i e ca11aci di inizia1ive spontanee, ma gre– gari pronti ad accettare le loro 1rnrolc d'or– dino. Concordiamo, i11,·ece, con R. Dauer 11uando dice che non il volo è s1a1n una conquista democratica, ma sarebbe conqui. sto democratica il generale diritto nito j. strnzione cd :illn eJucnzione non solo dei ragazzi ma anche deg1i adulti. E non è per il !ano che nel nos1ro 11aese l'educazione non è ancora assicurata all'infanzia che si ,le,•e rinuncinre a rivendicare il djri110 ad un'educazione pcnnanent~ per t11t1i, ed a prospettare il problema in tutta la sua com– piuteua ed estensione, perchè solo quando

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