Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

Traduciamo <1ai suoi « Giornali intimi»: « Ad ogni minuto siamo schiaccia– ti dall'idea e del1a sensazione del tempo. E non ,,i sono che due mezzi per sfuggire a tale incubo, per di– menticarlo: il piacere e il lavoro. Il piacere ci consuma. Il lavoro ci for- 1ilìca, Scegliamo. Pili ci serviamo di uno di que-– sti mezzi, pili l'altro c'ispira ripu– gnunza1. ~on F-i può dimenticare il tem– po i;c non adoperandolo. Solo a po(·o a poco si fa tutto. Opera lunga è solo quella che non si osa cominciare. Diventa in– cub<T ».... Cerlo bisogna dare un senso pur• tieolare a tali parole, le quali 11011 provengono da un economista, e tan– to meno da un 1)olitieo. E tuLLavia le riteniamo singolarmente efficaci ri– guardo allo spirito dal quale sarà in– vestita l'éra dell'automazione. Que– sto significa che, in ultima analisi, il « tempo libero » non farà che impor– ci '1<.-ll'allro lavoro ... Potrebbe però avvenire con una differenza sostanziale e moralmen– te elevata, in quanto nel Lcm1>0 libe– ro potrebbe realizzarsi il Javoro clw veramente si armonizza col nostro scnlimcnto: nell'adoperare con in– telligenza il tempo consisterebbe il segreto dell'essere veramente liberi. La libertà, questa essenza così inaf- 1 Facciamo no1are che B. - psicologo per is1i1110- fu uno spietalo analizza1ore del 1>roprio animo e delle proprie clcho– lC '1.zr, oltrl' che profondo conoscilorc d'uo– mini. (errahile e così indeterminata, si ri– velerebbe solo nell'uso inteligente che facciamo del tempo. Se iu questo - quando ci si offrirà in gran parte libero da ogni fatica militarizzata e mal retribuita - non faremo altro che ribadire le catene, gli errori e le storture spirituali che ci hanno fatto segnare il passo per diversi Se• coli (anche se tecnicamente esiste uu reale progre1:11:10) pure l'automa. zione, che in sè non è certo un ma– le, diverrà un progresso inutile ai fini di una vera elevazione umana. Le attuali cla5si dominan1i si preoccupano che il « lcmpo libero » si mantenga un fattore sempre favo– revole alle strutture cd allo spirito che servono a ribadire il loro potere. Il pensiero libertario, naturulmen– lc, si mantiene agli nn1ipodi da tali iclec o d'a tali intenzioni. Può darsi che all'epoca elci ditta– tori politici subentri l'epoca degli ~.-.icnziati e dei tecnici lihcri, non al servi.zio della politica e elci go– vemi. Saranno forse sosti1uti piìi s.e– veri e poco complim<'ntosi, ma po– tranno almeno vantare una virili non indifferente: quella di nou dispen– sare illusioni o vane IH'omessc. li pane sarà pane e il vino sarà vino. E tulio questo, in op1>orenza, potrà sembrare sentimentalmente troppo freddo. Ma solo iu apparenza; poi– chè nel raggiungere le pili profonde rri.diri della vita, anche attraverso a quella sublime fatica umana che de– nominiamo lavoro, è certo che sa– premo pure cogliere il senso pii1 squisito dell'esistenza. MARIO DAL MouN 397

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