Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

Questa volta .~0110 i manovali e coloro ,·he sono in « basso della scala» cl,e lw11110 scioperoto. La srnltt, della tauica clegli scioperi a «singhiozzo» dice la ,·o!fmti, di sfuggire alla repressione amministrativa e alla perdita dei s"fori. Mo questa paura di .'lluizioni è stata scatenata dalle clirezioni che lwmw ret.:entvmentc preso delle misure, sospendemlo gli attivisti e i recidivi.,ri delfo metropolitana. Un fe,wme,w identico si è prodouo in diverse imprese metallurgiche dove i salari so,w molto inferinri a quelli praticati in. altre regioni o in, c,ltrc offi1·ù1c. Lo sforzo iniziale è fornito dai manovali e dagli operai specializzati delle macchine. Le direzioni sindacali - e certune non sono sclerotiche percl1è sono ancoro olio stadio di minoranze attive - hanno sentito il pericolo che la loro influenza sui salariati scompaia. Siccome debbono clifendere deg[i interessi diversi, /rn,1110 tentato di stabilire l'insieme delle rivendicazioni, corrispo,ulcnti a tutti i gnu.lini, insistendo sui salari più bassi. E' il caso dei ferrovieri, degli operai ed impiegati dei trasporti in comune della regione porigina, degli impiegati delle poste. Da tutto <1ues10 è nato quel dialogo dei 1u,rdi tra i rappre~e11tanti sindacali e i delegali governativi, percl,i• le oUerte ufficiali possono sod,lisfare le categorie già fuvorite e non ba.stare alle categorie meno pagate, mentre le offerte debbono essere accet– tate o respinte in blocco senza avere la certezza che tulle le categorie fareb– bero .~dopero se esse non fossero direttamente interessate. La 1radi:.ionale geografia politico-sindacale mw volta di più è sossopra. Per <11w11to la C.G.T .. ~i trovi momentaneamente libera da imperativi di– reui della politica intemc1ziorwle, dopo il fallimento clella conferenza alln .'IOmmità, non. s1,inge allo sciopero e continua ad avere dei riguardi 1,er il regrnw. Invece « Force O,wrière >) è in testa cii /JOst-telegrafonici ed ai metallurgici. In. c1u.est'iniziotiue .'li possono vedere la felice congiunzione delle influenze anarco-sindacaliste, socialiste, meno impegnate verso il go– verno, e dei socialisti aulonomi liberati dalla vecd1ia disciplina. La C.F. T.C. (sindacato cri.~tia,w) si comporta abilmente e si sforza in numerosi posti di stabilire dei contaui Ira elementi della C.G.T. e della F.0. Per una strana coiticidenza la riserva imposta dnl P.C. alla C.G.T., per ragioni strategiche, contribuisce a restituire ai problemi del lavoro il loro significato autentico, e stabilisce una certa unità d'azione tra i di– versi si,ulacali nei limiti delle questioni corporative. I precedenti dettagli mostrano che non è molto probnbile che la Fran– cia conosco degli scioperi /ungiti e generali. Però, ciò non. wglie che la ripresa degli scioperi e dei movimenti rivendicatil'i, sia significativo: ìl regime golli.sta vede il suo caviwle cli popolarità usarsi. E' probabile che il governo, pur proclammulo la sua preoccupazione dell'outorità ed invo– cmulo le res1.1onsabiliià ,Lello Stato, cederà su parecchi punti. Ci tiene mol– to alla !Uui riputazione di gover,w « sociale ». D'nltra parte, le rivendicazioni operaie nori mirano più - salvo per i settori sempre più popolati d'immigrati recenti e di Nord~Africani - ai bisogni essen:.iali dell' olimenlazionc. E' per rispondere agli obblighi del- 382

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