Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

volontà La scuola italiana ANNO Xlii n. 6 Giugno l9'l0 S E Tu T T I i cittadini potessero disporre dei cosideui beni culturali, certament.e essi possederebbero la consapevolezza dei proprii diritti e doveri e quindi la capacità di servirsi dei beni econo,nici e di usare della libertà. ilfa i beni culwrali, alla pa.ri di quelli eoo,wmici, sono detenuti dalla cla~se dominante, la quale - per bene individuate cause politiche - provvede a di,5tribuire codesti beni secondo un preciso disegno, che si traduce, in definitiva, in un liuellam.ento di istru:;ione nozionistica di– retta alla formazione di personalità addottrina~ ideologicamente: impe– disce, cioè, il libero sviluppo degli individui, diseducando e non istrnerulo. T.,ascuola, quale fonte primaria di beni culturali, è quella clU! subi– sce la inci<lenza politica maggiormente avvertita, è quella che dà la prova del come il problema educativo, e quindi sociale, diventi strumento poli– tico <liretto a fini particoforistici e di classe; la scuola italiana, in partico– fore, si presenta con una fisionomia davvero inconfondibile per la rsua cri– stallizzazione di strutture, programmi e metodi inadeguati .,.alle"rnoderne e naturali istanze del progresso contemporaneo. La nostra scuola ,wn ha mai corrisposto ai bisogni sociali, volut<i– mente ignorandoli, anzi - per fo, verità - addirittura contrastandoli: l'educazione pubblica, cioè, non ha avuto nella scuola lo strumento neces– sario per raggiungere fini precisi di cultura, c1uindi di conoscenza analitica, critica, costruttiva; e!tsa, c1uando ,wn è del tutto mancata, ,;i è presentata asfittica o denutrita, distaccata dal tempo, in una visione ottimistica e contemplativa. La scuola, come è risaputo, venne strutturata, agli inizi dello Stato uni– tario, dalla legge Casati, i cui intenti classisti sono oltremodo evidenti, an– che a distanza di un secolo, in quanto le riforme successive non ne hanno mutato le carqtteristiche essenziali. La legge Casati, non potendo ignorare l'alta percentuale di analfabetismo allora esistente - un buon 85% - nè il problema della istruzione tecnica e professionale, legalizzò lo stato di fatto dell'epoca, subordinando la istruzione popolare, tecnica e professio– nale alla formazione della futura classe dirigente italiana att.raverso i co– si.detti studi liberali. Ogpi i singoli problemi della scuola. si presentano nella stessa impo– nenza di ccnt' anni addietro; analfabetismo, istruzione tecnica, scuola sta– tale o privata, metodi didattici, scuola classica, edilizia scolastica, perso– nale insegnante, latino e non, ed i tanti altri connessi; e quell,e che so,w 353

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