Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960

l'incetta delle materie prime in modo da produrre carestia e fame; e sic. come la necessità non ha legge, così quegli che vuol vivere deve pagare a carissimo prezzo le materie prime, limitare la soddisfazione di proprii bisogni, e darsi ad un eccessivo lavoro se vuole porvi un rimedio; Considerando che la mancanza d'ogni 1noprietlt nella donna ossia la sua schiavità economico-sociale, è una delle cause che più contribuiscono alla prost.ituzione; e per prostituzione noi intendiamo non solo quella della donna pubblica, ma bcnanco quella della donna che si dà ad un uomo che non ama, quantunque intervenga un contratto matrimoniale che ne le– gittimi l'unione davanti alla Chiesa o ùavanti allo Stato; Considerando che la proprietà individuale dà origine alla rendita e che questa è ingiusta poichè dà una ricompensci illimitata e continua ad un lavoro limilat-0, come è quello il quale dà origine al capitale che crea la rendita; Considerando che la separazione del capitale dal lavoro è grandemente immorale poichè fa nascere la speculazione dell'uomo sull'uomo, la quale determina una guerra irreconciliabile fra sfruttatori e sfruttati; Considerando che ca1>italc e lavoro sono due termini di una anùnomia che cle,,0110ridursi a sintesi, la quale consiste in ciò, che le qualità di pro– prietario e di lavor::torc siano riunite in ciuscun uomo, affinchè cessi il ·mutuo sfruttamento convertendosi in usufrutto diretto e naturale; Considerando frnalmente che ciò può solo realizzarsi nella proprietà collettiva; Veniamo alla deduzione che solo sotto In forma collettiua può essere organizzata la proprietà secondo giustizia. In essa stan tutti; in essa tutti producono un valore equivalente a quello che eglino consumano, ed essa può a tutti clis1ribuirc proporzionalmente quei mezzi d'istruzione e di pro– gresso morale e materiale, che oggi non sono accessibili che a coloro i quali, in virtù dei loro privilegi economici, possedono una proprietà che loro ga– rantisce le condizioni d'esistenza. Affermiamo infine che devono essere proprietà collettive i mezzi di lavoro e che l'uomo de,'e essere padrone dell'intero e fruttifero prodotto del suo lavoro personale. Dichiariamo che è urgente questa rivoluzione sociale, basata sulla organizzazione del lavoro, sulla proprietà colle11iva della terra o degli stru– menti del lavoro, amministrata dalle ra1>prcscntanze dirette e parimenti economiche d'clle colletùvità operaie e dello scambio quivalente dei prodotti co'i prodotti. Tutto questo, assieme alla istituzione dell'Insegnamento 1nte• grale, assicurerà la pace e il benessere, distruggendo tutte le'cause della spe– <mlazione, della miseria e dell'ignoranza. Il Congresso invita tutti ~li operai ad associarsi, a completare la loro organizzazione sociale, federale e solidale, unico mez7,o per ottenere pre– stamente, sicuramente e radicalmente l'imHituzione della proprietà collct. t.iva, bMe di tutte le riforme economico.sociali, che devono a~sicurare la grand'opera della emancipazione del proletariato e di tulio il genere umano. (Manoscritto ottenuto per la cortesia dello si&nor• Anita Gnocchi Yioni) .• 320

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