Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

6 - Concetto di rivoluzione (alla luce dei ripetuti fenomeni totalitari che partono dallo valorizzazione del « lumpenproletariat » per arrivare a soluzioni di ,<destra »). 7 - Concetto di imperialismo (da chiarire soprattutto nell'America La– tina, per i nessi, generalmente incon– sapevoli, che ha con un nazionali– smo istintivo, la cui recrudescenza è stranamente accompagnata nel tempo dalla tende.uza a cancellare le frontiere economiche). 8 - Diritti della maggioranza, deJla minoranzo, dcll'indh,i<luo (ucl movimento nostro orgauizzatot nelle associazioni sindacali, culturali, di assistenza mutua etc., di cui faccia– mo parte individualmente, nella so– cietà in genere). Temi, come si vede, di vario ti– po, il cui carattere comune è In loro attualità e quindi lu loro urgenza. li temu scelto dai compagni di Bue– nos Aires per la prima discussione fu « Procluuività »t opportuno in quel momento, in cui si stava discutendo l'atteggiamento da prendere in seno al movimento siudacalc, specialmen– te di fronte al peronismo ancora Cor– te in Argentina e al movimento pro l< Centrai ianica de tr.i.bajadores » nell'Uruguay. Tale attualità del pro– blema non è scomparsa a tutt'oggi; anzit per ragioni opposte a quelle che ne consigliano la discussione nel Sudamerica, si è obbligati a ricon– siderarlo in Europa. Vedo che au– che al congresso di Pisa se n'è par– Jato (Intervento di Mantomni, pag. 30 del D. Interno, n. 25). La discussione si tenne in fobbrnio del 1959, nel locale della Fla (Fecle– raci6u Libertaria Argentina), col– l'inten•ento però di molti compagni non appArlenenti a quest'organizza- zionc. 1< Acci6n liberturin », organo della Fla, ne dette una relazione piuttosto ampia e molto fedele. Piìa ampia aucora sarà questa miat pre– sa direttamente dai miei app1mti, il cui scopo è quello di rendere acces– sibili ai compagoi italiani opinioni su un problema d'interesse comune, espresse in altra lingua. Il sistema seguito fu <1uesto: per dare l'avvio alla discussione cercai di porre· il rnoblema nei termini in cui avevo imparato a Yederlo attraverso le riu– nioni del Cea (il che non vuol dire che tutti i membri di questo etero– geneo gruppetto di studio fossero d'accordo con me); quest'esposizio– ne sintetica fu mandata alla Fin di Buenos Aires, che ,.;'incaricò di far– ne copie e distribuirle ai cnmpagni che si pensava potessero partecipare alla discussione. E' un sistema che permette di risparmiare molto tem– po e di evilure imprO\'visazioni. Lo stesso tema, insieme ad altri due del ternario piì1 sopra riportato era stat.o oggetto, pochi giorni prima della riunione di Buenos Aires, di un Cccondo scnmbio di idee in uu incontro improvvisato, nel Sud del– l'Argentina, della sottoscritta con com1>ngni di Villa Reginnt Cipolletti e Nènquen. Di quest'incontro non mi sono rimasti apptmti; m'è rima– sto però il ricordo vi"ido del diverso eco con cui risuonano le stesse pa– role in un ambiente d'agricoltura in processo di svilupo nei confronti di uno urbano, d'intensa i.ndustrializzn– zioue, su cui pesano assai di più il capitalismo privato e la burocrazia statale. Ecco dunque la traduzione del te– sto che servì di base alla discussionq, con <1ualche lieve ritocco nella pri- ma parte. 255

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