Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

to >>. (Rom XIV, 23). Non è il caso che lo ha condotto a scegliere un ta– Je soggetto, no, giacchè c'è in lui u– na ricerca costante della perfezione nella sincerità~ di cui farà la regola immutabile della sua ,,i1a. Molte e molte volte, nel corso di una lunga carriera riempita di devozione e di sacrificio per l'ideale liberamente scelto, non esita mai a mettere d'ac– conto la sua vita con le sue idee. Lui stesso ha esposto il suo pensiero nella sua confessione già citata. Ec– co l'estratto che ~a collega, giacchè si tratta del testo del sermone d'i• naugurazione a Beverwijk: « Questo testo è importante in quello che potrei chiamare all'in. circa la divisa che ho assunto nella vita, la regola delle mie azioni. Po– trei ancora richiamarmi ad esso, poi– chè in tutto quello· che ho compiu– to mi sono lasciato guidare da que• sto principio - che è solamente no– civo e criminale tutto ciò che non è il prodotto cli una convinzione - cioè della persuasione interiore. E andando al fondo delle cose, è un principio anarchico, poichè la paro– la « convinzione » esclude ogni auto– rità esterna e dà alla persuasione in– teriore, individuale, la decisione fi– nale sui falli e le azioni dell'indi– viduo». A Beverwijk la sfortuna si abbat– te su N. Sposato da appena due anni la moglie morì nel dare alla luce due bambini. Che il nostro pastore n·e abbia risentito un profondo dolo– re è compreJJsihile, ma, e lui stesso ce lo confesserà poco do1>0, da que– sta morte data la perdita della sua fede. « Tentai di reagire, di resistere, ma in fin dei conti ciò [u troppo for. 234 te: uon potevo conservare la [cde in un essere superiore, tutto amore, dopo l'esperienza che avevo passa. to. Non potevo scoprire nella scom– parsa della mia compagna, la mini– ma parte di una manifestazione d'a– more,,. Il demonio, secondo l'espressione della chiesa, aveva già preso posses• so dell'anima del nostro pastore, scm~a dubbio; ma rileggiamo ciò che scriveva N. a <1uesto proposito: « Ci si (a della propria casa un piccolo mondo solo per sè. E questo, non ci occorre, 1>oichè ci sono ben altri bisogni che ci reclamano, e se la no– stra felicità non si estende fino al punto d'incontrare quella altrui, questa [clici1i1 non è ancora la pil, elevata che ci sia, L'uomo degno di questo nome non può essere felice, senza fare, in larga misura, irrag– giare la felicità sugli altri ». Il pastore N. non si lascia tuttavia ahba1tcre dalla sfortuna che lo ha colpito. Reagisce. Non manca di al– levare i due bambini. Si mette al lavoro. Da <1uest'epoca data la sua collaborazione alla rivista « Onze Tijd » (Nostri Tempi), che dirigeva N. W. Posthmuus. N. pubblicò di– versi studi su Strauss e Voltaire, e un lungo lavoro cc Il mondo impa7,zj. to ». In quest'ultimo, trattava della guerra e del movimento pacifista. Il problema era allora molto agitato; siamo nel 1872, la rivista« De Gids » (La guida) ne discuteva con passione. A quali conclusioni giungeva N. nel suo studio? Si dichiarava in fa.. vore dell'arbitraggio internazionale e come mcz7.i pratici preconizzava i

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