Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

freddo erano, anzichè dei sadici bru– ti, dei moralmente codardi, i quali abominavano gli assassini atroci che compivano, ma posti dinanzi all'al– ternativa di essere uccisi o di ubbi– dire a ordini di ripugnante bruta– lità, non a\'evano a\'uto il coraggio di 1>rcferire 1>iuttosto la morie, o for– se non ave,•ano potuto sopportare l'i– dea di lasciare vedo"a la consorte e orfaui i figli. Quell'abitatore di altri mondi scoprirebbe insomma, che le peggiori colpe della umanità media sono la credu.litti, che fa tragicamen– te scambiare per dovere di fedeltà la cicca ubbidienza, e la codardia m.orale. Egli comprenderebbe allora, come mai avvenga, in tempo di guer– ra, che le stesse persone le quali un momculo prima avevano abbattuto m1 nemico, possano, un momento dopo, in date circostanze, esporre la loro vita per salvarlo se ferito, come fece quell'aviatore nazista, che dopo aver mitragliato e fotto preci– pitare in mare l'avversario, pose a rischio la propria vita per sal\'ar. lo - mostrando con ciò di essere non solo umano ma anche corag– gioso. Solo cosl si spiega, come tutto il tono di una nazione possa cambiare, in bene o in male, nel corso di una sola generazione; come in due gene– razioni la Germariia abbia potuto precipitare dal livello di nazione de– centrata, umana, sentimentale e tol– lerante, di Schumann e cli Mendel– sohn, a quello di paese altamente ceu1ralizza10 e militarizzato di Bi– smarck; e in un'altra generazione a quello degradato, fanaticamente na• zionalisla e andgiudaico di Hit1er. E' lo stesso del Giappone .... 1 1 Della Spagna e dell'ltalitr. (N. del R,d.). 222 In ambedue i casi, pochi indivi– dui spietati, eredi del potere o {a. cendoselo attribuire con lusinghe dalla popolazione, riuscirono a tra– sformare e ad abbassare 1u110il mo– rale dell'intera nazione come collet– tività, benchè, io opini che non si possa dire altrettanto dei singoli membri individui della nazione. Poi– chè i dcmoralizzatori dei popoli san– no bene che, per riuscire a convin– cere l'individuo ordinario ad iscri– versi a un Partito o arruolarsi, e a commetlere azioni violente e nefon• de, debbono prima convincerlo che è necessario e giusto che egli le com– pia, la loro opera di seduzione è da. questa tattica deplorevolmente faci– litata. E una volta che l'individuo è arruolato, se poi esso comincia a sospettare che gli affari della nazio– ne non vadano proprio come dovreb– bero andare, provvederà un mani– goldo, con una mitragliatrice all'an– golo della strada, a mantenerlo tran– quillo. Ciò significa, è vero, che l'in• dividuo ordinario non è nè eroe nè un santo; ma anche, non è nè un sa– dico nè un criminale. Ora la demoralizzazione avvenuta in Germania e in Giappone potreb– be aver luogo anche nel nostro pae– se. Questo è il pericolo. Ma d'altra parte, se pochi santi acquistassero un ascendente su una nazione, essi potrebbero invece sollevare un jn. tiero popolo sopra la media dell'in– dividuo ordinario, come i dittatori riuscirono a degradare un intiero po- 1>0l0al disotto della media. Gandhi in India quasi raggiunse questo successo. Non potrebbe esso cssei·e raggiunto anche altrove, quau-

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