Volontà - anno XIII - n.2 - febbraio 1960

implicava,w 1111a ,evisio,ie critica dell'obi. Jw1!" ordi,I(! di cose >1). - La low1 acc:miia e con1i11ua tra « a11• 10,i1ù » e « ,agio11e ,, fa scadere ogni pos• ,.ibilità di inquadrare la liber1à di esprcs– ~ìonc Ira i cosidetti « di'ritti rwturuli » (cioè inalienabili e che cOmJ)Ctono all'uomo per ,ir1ì1 di nnscila), cosi come il diritto alla \'ila ed alla rÌJ>roduzionc, i quali, anche essi definiti « na111rali », sono alla mcrcè delle regolamentazioni autori1arie (per cui tt (I/l'uomo affamalo è proibito ,ti impudro- 11irsi del cibo <1pparte11e,ue ad un altro e i mutri111011i 1>romiscHi 110110 oslucoluli da una qua11titii di leggi e di corasuetudùii »); nella 1011a,l'au1ori1à si è 1rova1a molto a,•. 1antaggiat:1, sia J>Crchè il 1umH:ro tli colo– ro che \'Ogliono r:1gionare « di testa pro– prfo II è s1a10 etl è limi1a10 e sia 11erchè la au1ori1i1si è scf\•i1a (invece che della di– scussione, unica arma della ragione) della \'iolcnta fisica e morale, della coercizione legale e delln scomunica. E, quando l'au• 1ori1:iha 1e111a10di us.are l'arma della ra• gioue, ha a,•1110la p1.1ggio,Jltlr cercando, 11eresem1Jio, <li fronte al rifìuto di tleter• minale teorie teologiche, di im11orre una it1\'er:.ione dell'o,ms ,,roba11di all'ii,•,•crsa– rio, dimcntic,m1lo che la diruostrazione in• <'omhc all'ci <111i tlicit ! - Lii Grecia, .attr:l\'erso i suoi fìlosofi, iniziò « l'opera cli sma11tellame11to <folle teorie co11/or111istee delle superstizioni re– ligiose lJi da Senofane, che ritlicoliz:i:a\'3 il concetlo antropomorfìcn (lclla 1li1•ini1à (« ... Mn se i leoni e i buoi le ma1ti aves, sero / f. sapessero ,Iiphigere, o /are altre opere come /0,1110 gli' 110111i11i / Plasmereb– bero -i corpi dei N11mi o 1>i11gcrhm le loro i111111agù1i / fo tal figura i11 ,,,mie ciascuno a11c/1e di lor si trot!(I ad euere / E i ca1Jalli' ai cavalli, e i bo1Ji ai bo1J.i li Jarebbcr si• mili »), 1 ad Eraclito e Democrito, dai Sofi– s1i a Socrnre (« Nott. co11osco la morte ... Può Jors'o11c/1c essere belfo e com1111q11e 11011 fo temo. So /)erò elle è male tradiro i propri .i(feo/i e preferisco quiudi ciò clic 1 G. G. F. Jlegcl: « Lezioni sulla sioria della filosofia>> . Voi. J, pag. 2i2 . b Nuo– ,·a Jralia E,1. Perugiii-Firctn:e, può essere buo110 u ciò clic lw ver cerio cuer 1urpe »... « Il maggior be.11e per l'uo– mo è fo 111101idia,ia discus:si,me... Una vita 1w11im1,ro11tata a questi liberi discoNi 11011 è ,legrl(I d-i essere vissuta i,), a Platooe, Ari. slotcle, agli S1oici, agli Scellici, agli Epi– curei: correnli di 1•cnsicro che « ebberv sul progresso umano u110 i11P11en.:u, più pro• Jo11da e duralllra d-i quella di qualsiasi aJ. lro movime11to i11tel/ettua/e, 11lme110 fino al sorgere ,Lella scie11:o moderna» (J)ng. 32). - La do11ri11nfilosofìcn degli s1oici, che :-ffcnnava In priori1:i dei dirini individuali di frome a quelli imposti <lnll'autorità, la si ri1\\'icne 11oi nella Roma re1mbblica11a e,1 im1>cri:1le; le religioni. come per la Cre• eia del resto, non vengono piì1 tlifese sul J>inno 1lclla ,·eri1:i, mn su quello della loro u1ili1à ni fini sociali. - E.I in Roma (ron Lucrézio che « de– 't1111cio fo ,e/igio11c co11 11lte note di ,Iis1,re:;– :o, odio c s/icfo. bol/amlo a fuoco i c/elitti compiuti dall'uomo i11suo 110111(' » 1•ag. 33), con lo s1esso Cicerone, con Tiherìo (« Se gl,i ,/.ci 11e11go110 imultati, ci pe11Sera111w d11 sè 11 1111elarsi »), non fu pos10 in genere, li– mite alcuno alla libertà di manifestare le prOJ)rie 01,inioni: unica eccezione si ehhe uei confronti ,!ella sella dei cristiani, rile• mna. specie eia Domiziano, come pericolo. sa per l'lm1,ero: 01>inio11e, t!el rcslo, mol– lo diffosa. 1la1:1 l'intollcra11z:1 e l'os1ili1ì1 11er l'ordine sociale romano. Tanto che, sollo Trai~no l'intolleranza si acccn111ò a 1al p111110 che l'essere cris1i:mo fu rca10 11assibile di morie. Nel 1er1.o secolo d. C. la religione cri– stiana, bcnchè formalmente l'iernrn, era 11ra. 1ica1aall:, luce del sole ccl i concili ecume• nici si radu111wano a11erlt1mcn1e; do110 un periodo di Jlerscruzioni, gli cclini ciel 311 e tlel 313 (c111esi'ultimo ,•:i sono il nomo di Edi110 di Mil:mo) 11osero fìnc nl tcnta– livo di rc11rimere la religione 11roibi1a e s'instaurò un 11eriotlo di tollcram:a. ((( I.Al 11-0rsecu::1'011c è 111i'altcr11ativa tra ,lue mali. Da 11110 pc,rte st<1 la 1Jialc11:a (elle 11essu11 ragiomwole sostcttitorc del metodo pcrsec11tfoovorrà 11esare.essere. in se. stes• so u11 male). dall'alua la cliOusione di una dottrina pericolosa. Si, scegli(! allora il prl- 137

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