Volontà - anno XIII - n.2 - febbraio 1960

te gramk, mentre abietta, e afficlata al disprezzo di tutti gli uomini civili, è quella dei suoi carnefici. Tutte le polizie dei vari governi che si erano succeduti nella ,,rima me– tà del nostro .,ecolo in Germania, durante l'impero, la repubblica e la dit– tatura, si accanirono contro E:. Mii.hsam, con un crescendo di ferocia cl,e por– tò al di lui (lssossinio. In c1uestacontit1uità di persecuzioni contro un rivolu– ::ionario sUt, 11na,voltadi più, la prova che il potere, <1ual1mquesia la for– ma che assume, è sempre oppressivo e tirannico. Pensiamo che la conoscenza dell'uomo, del militante Miilisam possa spingere qualcuno, che è nelle condizioni di attingere alla sua opera, a far conoscere anche il suo pensiero. Ma questa pubblica::ione ha a,iche rm altro scopo: vuol aggiungere un'altra testimonianza alle tante che $0110 state scritte sui cam.pi di con– ce,uramento nazista. Tuui ne abbiamo letta c1ualcuna e tutti ne abbiamo pror,VJtO angoscia e raccapriccio. Forse, molte anime sensibili si sono rifiu– tale di andare fino in fondo a quelle tragiche riuelozioni; altre avrnm,o u.csso in pace la propria coscienza dicendosi: non sape"amo. Altre si sc,– ranno dette: c'era la guerra. Ebbene, questo volumetto testimonia che i campi di wncentramento esistevano molti anni prima della guerra; pullularono subito con la uit– lOria di llitler sul· popolo tedesco. Ed anche in quei cam1>ile carni ueni– vano lacerate; anche là si obbligaua l'uomo a scendere gli ultimi gra– dini clell'abiezione; anche là i deportati doueva,w, con la lingua, togliere da terra, gli sputi delle SS, o dovevano bere l'orina dei loro demoniaci rorturatori. Fin d'allora, grida di dolore partirono dai campi di concentra– mento tedeschi per svegliare la coscien.:a civile del mondo. Ma la coscienza civile degli uomini tacque. Forse, m.olt.ipensarono, allora, che si trattava di ebrei o di ostinati oppositori ad rm regime che, invece, bisognava accet– tare dal mom.e11toche aveva trionfato. Perchè non usare un poco cli fur– beria o di tattica per sottrarsi a simili guai? Così ragionava molta gente saggia che si sentiva al riparo di quegli orrori. Ma venne la guerra e/re fece a wui scontare le proprie inerzie, uigliaccherie e i propri egoismi. 1 carnefici dei primi campi di concentramento />Cr/ezionarono i loro metodi: aiutandosi con la scienza e la tecnica poterono sopprimere in massa milioni e milioni di uomi,1i, di donne, di vecchi e di bambini. Auscl.·iu;tz, Mautlwusen ed altri nomi ancora rimangono i luoglri delle 1>iù grandi abiezioni del nostro secolo, che non potranno mai essere riscattate. Eppure, quella cancrena, nonostante l'orrore che suscitò quando fu tolta dal buio che la circondava, non è stata soppressa dal nostro corpo sociale. Anzi, pare che sia diventata parte di un sist.ema cli difes!1 di certe concezioni razziste, scioviniste, colonialiste. La tortllra è stata recentemente (e forse lo è ancora) applicata in Algeria contro gli arabi e gli stessi francesi e/re sono colpevoli (o sos1>ettidi esserlo) di voler sottrarre quel paese allo. 124

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