Volontà - anno XIII - n.2 - febbraio 1960

azzurri, capelli biondi) e le qualità di coraggio e d'intelligen::a. Tutto questo per poter respingere al margine della vita sociale, i,1, attesa di << gassarli », gli. ebrei, co11siderati corne una razza inferiore e spregevole. Tutto qmmto em stato scritto fino allora, sull'unità della specie uma– na, che ern stnto acquisito ormai dalla scienza, ve1111e ignorato delibera– tamente o irriso. Scrittori, scienziati, fik>sofi, propagandisti tutti furono ossequienti al nuovo genio della Germania che aveva creaw il mito delfo mzza creatrice, ariana, dallci quale i tedeschi, come discemleuti, dovevano essere orgogliosi. /.,e altre razze inferiori avevano, si, bontà sua, (di Hitler) fatto qtwlcliecosa nel pro, ;es.ia della civiliz:::azio,ie ciel mondo, così come « senza l'aiuto di certi artimali che l'uomo era arrivato ad addomesticare, sarebbero state impossibili <1uelleconquiste dell(t tecnica che oggi permet- tono di fare quasi a meno di quegli a11imali )) 1 • • Da tanta scienza uscirono le Leggi di Norimberga (15 settembre 1935) che legali.z:arono una dolorosa e tragica realtà: le persecuzioni contro gli ebrei in qmuito ebrei; la loro esclusione da tutti i pubblici impieghi (e,l anche dai privati}, in perdi.u1-della citwdinan:a, la proibizione di matri– mo;,i con aril111i,ed altre inumane disposizioni. Ancor prima che quelle leggi venissero int.egralme,ite <1pplic<1te con .cpietaui efferatezza, cioè prima cl~ gli ebrei fossero irtvi.a1inei cmnpi della morte e nelle camere c1 gas, vi furo,w drammi di gente che dovendo con– fessare o scoprendo di essere ebre<1,perchè avev<1-ai;mo tra i suoi ,,scen• ,lenti un avolo o bisavolo o trisavolo ebreo, si suicidovo per non sop,-av– vivere a <Jueldiso11ore. Eravamo in pieno delirio razzista. Anche in Italia, dove si può dire cl~ non esistessero sentimenti anti– semiti (infatti i 45.000 ebrei che vi vivevano avet.·crnouna ·vita trlmquilfo ed erano considernti pari a tutto il resto della popola:ione) furono creati ar1ificiosamente, per mezzo delfo propagand<.ifascista, dopo che Mussolini, avendo aderito al patto germc1110-nipponico, fu costretto a diventare suc– cube della politica del dittatore tedesco. La legge per la difesa della razza, approvata d<d Co11siglio dei Ministri fascista, è, infatti, del 10 novembre 1938, ed è d'allom che le discriminazioni si fanno sentire e k persecu:iorii incominciano e mggilmgono il culmin.e quando l'alkato tedesco occupa l'Italia. (Il 16 ottobre 1943, a Roma, furono ra.zziati 1024 ebrei, fra i qua(i 800 donne e bambini che ve1111ero inviat.i nei campi di morte di Bir– kenau. Di essi fecero ritorno soltanto 14 uomini ed una donna). Anche da noi si trovò il « gruppo )) di pseudo x;ienziati e pseudo-iri– telleiu,ali che, ,locile agli or<lini di scuderia, cercò di dare valore'scienti– fico alle leggi rnzzi-Ste e com.pilò il ,lecalogo della razza. Gli italiani, da al– lora, potevano essere fieri: appartenevano anch'essi, alla razza pura. Tanti uomini illustri glielo asricuravano. 1 Parole di Hitler, in Mein Kampf. Qualche notizia sol delirio razzista hQ preso dal– l'opuscolo di Camillo Demeri • El delirio u,cistn » di cui ,·i è solo l'edi~ione spagnola ed è quindi ignorato in halio.. Sul problema <legli ebrei C. B. scrisse anche un altro opuscolo « Le j11if nntisémite • di cui c'è solo l'edizione france5e. 67

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