Volontà - anno XIII - n.1 - gennaio 1960

col cuo1e. Decisi di unire Ja mia vita con quel meraviglioso ragazzo uou appena entrambi fossimo entrati nel mondo e fin da allora mi fidanzai mentalmente con lui. Pensa alle sue doti, c1uante ne ha! Straordinarie! Figlio di un semplice segnalatore o son,cgliante ferroviario, con la sua sola intelligenza e con la tenacia ha raggiunto - sta\'O per dire il livello, ma è più giusto le vette, - delia scienza uni\·ersitaria in due campi, la matematica e la filologia. Non è poco! >>. << Che cosa dunque ha guastato Ja vostra armonia, se vi amavate tanto'! » (< E' difficile dirlo. Cercherò di spiegarmi. l\'lu è strano che debba es– ser io, una donna qualunque, a spiegare a te, così intelligente, che cosa succede nella vita in genere, nella vita russa, e perchè crollano le fami– glie, la mia come la tua! Ah, non si tratta delle persone, dell'aCfinità o meno dei caratteri, di amore o di disamore; ma lulto ciò che è costruito e organizzato, tutto ciò che si .riferisce al costume, ai rapporti e all'ordine umano, tutto è andato in frantumi col rivolgimento dcH'.inteca socicLà e col suo .riassetto. Tutto queJJo che apparteneva alla vita quotidiaua è stato travolto e distrutto. E' .rimasta soltanto Ja forza primitiva, non legala alla vita d'ogni giorno, di una nuda esistenza spirituale ormai completamente spoglia, per la quale nulla è mutato, pe.rchè in tutti i tempi essa ha sen– tito freddo, ha tremato e si è protesa verso un'altra esistenza, <1ueUa che 1c stava più vicino, altrettanto spoglia e sola. Tu cd io siamo come i due primi uomini, Adamo ed Eva, i quali non avevano nulla da coprirsi al principio del mondo: ora, alla sua fine, siamo egualmente spogli e senza tetto. Noi due siamo l'ultimo ricordo di ciò che è stato creato al mondo di incommensurabilmente grande nelle molte migliaia di anni intercorse fra loro e noi. ln virtù di tali prodigi .scomparsi noi respiriamo e amiamo, e piangiamo, e ci attacchiamo l'uno all 1 altra, stringendoci ». « Ti dirò: se Strèluikov diventasse nuovamente Pàshenka Antipov, se smettesse di infuriare e di agitarsi; se iJ tempo tornasse indietro; se in <1ualche posto lontano, al confine del mondo, per un miracolo, si accen– desse la finestra deJla nostra casa con la lampada e i libri sulla scrivania di Pasha, forse io ci andrei strisciando sulle ginocchia. Tutto in me freme– rebbe. Non potrei resistere al richiamo del passalo, al richiamo deJla fe. fehà. Gli sacrificherei tutto. Anche ciò che ho di più caro, te. E la mia intimità con le, così viva, spontanea, naturale. Oh, scusa! Non volevo dir questo. Non è vero ». « l\'1a ancora non ti ho detto come sia finita la nostra felicità. Eppure in seguito l'ho capito così bene. Ti racconterò e non si tratterà soltanto di noi. E' stato il destino di molti ». e< Parla 1 piccola sapiente >). ccCì sposammo poco prima della guerra, due anni prima. Avevamo appena cominciato a vivere a modo nostro, nella nostra casa, quando ven– ne Ja guerra. Io sono convinta che essa è staia la colpa di tutto, di tutte le sventure che ancora oggi colpiscono Ja nostra generazione. Ricordo hc- 51

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