Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959

Kerrouelche, in\'ia <Jua e là <1ualche scritto che, non ci sarebbe neppure bisogno di dirlo, non tro\'ano com• menti favorevoli nei suoi capi. Egli non si sente libero e dì1 le dimissio– ni per consacrarsi alla lelleratura. Dal 1888, per tredici anni, è in Parlamento, al Palazzo Borbone, ra1>1>rescntan1e della circoscrizione di Lozède. Poi, se ne \'Crrà \'ia di– sgustalo deJl'ambiente. 1 el frattem– po ebbe il coraggio di 1>ubblicare ciò che egli a,,e,•a "is10 ed udito attor– no ai tappeti ,,erdi delle commiS!ÌO· ni, nei corridoi, al· bar e attorno al banco in cui egli sedeva. Vigné cl"Oc– ton spigolava continuamente « il do– cumento raro, decisivo, e inedito » e giunln la sera, con una scrupolo• sa esattezza, lo annotava sul suo tnc– .euino. Bisogna leggere la sua opera Co– me $i $Ofloco un. libro per conoscere i retroscena d'una pubblicazione• polilica e lclleraria. Vigné d'Octon era borghese per nascita, ma mise la sua penna al ser– vizio della \'eritì1 e.. consacrò la mag• gior parJ.e del suo tempo alla dife. sa dei paria e dei diseredali. Lo (c. ce con grande onestà e con la sola speranza di portare con sè « nella tomba, la certezza d'aver pagato al– la classe OJ)eraia, villima della sua sorte, q suo debilo di borghese pri– vilegiato ». L'inizio della sua carriera lettera– ria gli fa incontrare il direllore oel « Figaro Letterario ,., il quale, \'O• leudo e,•ilare ogni confusione tra Paul Vigné scrillorc cd il suo nuo– vo collaborntore, lo battezza all'i- 6lante Vigné d'Oclon, dato che Oc– ton era il paese d'origine del (li lui padre. Invltre il direllore di quel giornale trovava che Paul Vigné lle i\lontpcllicr era troppo lungo. Dopo queJl'incontro 1 Paul Vigné firmerà sempre i suoi libri con lo. pseudoniu.10 di Vig11é d'Octou. JI mio amico Gérard de Lacaze - Duthiers, in uuo studio meraviglio• samcntc solido pubblicato sulla ri– ,,isla di cui ero animatore, accennn– \'a alle tre tappe differenli della , j. tn laboriosa di Vigné cl"Octon nella quale i « Ire 1>rofili, di medico, di viaggiatore e di contudino», formava– no un'u11i1l1.Egli così scrive, 1 a: « ln ciuesti atteggiamenti, così diversi, egli è rimasto profondamente psico– logo, ricercatore appassionalo e al• tento osscn•atore. Ha il culto della bellezza, nelle sue manifestazioni pili slranc e nelle sue raffinatezze pili ricercate. Vigné d'Oclon è un romanziere na1uralis1a, ma nello stesso tempo è 1>osi1ivocd idealista, sembra che egli abbia [elicemente conciliato due tendenze divergenti ciel romanzo contemporaneo. Ro– manziere esotico, è slato, con il ro• manzo arricnno, un iniziatore cli que– sto genere di letteratura. Romanziere campestre, occupa u– no elci primi posti Ira gli scritlori meridionalisti. Non è possibile in uno studio li– mitato dare una visione deJla sua O· pera così ricca ed abbondante. Così si è costret1i, con un'arida enumera• zione, ricorclarc i principali titoli della sua opera: Cliair Noire, L'éter• nelle blessée. A ux vays des Fetiches, Terré de Mort, Fauves Ani.our$, Le Rom.an d'un Ti.miele, Le docteur Co– mabalas, La gioire du, Sabre, Les amours de Nine petite amie, Coeur de Savant, Journal d'un Marin, Sie– ste.I d'A/rique, Pi.1ion.1Saharienne.1, 65$

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