Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959

certo è che, autentico o no, il docuwento in questione - consegnato alla stampa da un agente di Peron - corrisponde\'& all'opinione pubblica, che è cOn\'inla che un accordo sia esistito tra i sucitati personaggi o tra i loro rappresentanti autorizzati. Nello stesso tempo è risaputo che il governo attuale si era sforzato d'applicare ciò che era contenuto nel patto, favo• rendo i peronisti principalmente in ciò che concerne la pOlitica sindaca• le. E' probabile che questa parziale applicazione non sodisfacesse i par. 1.igiani delrex•dittatore e che pro\'ocasse delle gravi .reazioni in altri set• lori politici, sindacali e militari. Questo ed il malcontento iu campo sociale, pro\'oeato dalla politica economica e dall'azione repressiva del go\'erno, crearono il clima propizio ad un sollevamento. Un gruppo di alti capi ruilitari, che aveva partecipa• to alla rivoluzione antiperonista del scltcmbre 1955 ed alla destituzione del generale Lombardi nel novembre dello stesso anno, si ribellarono c reclamarono varie misure tra le quali le dimissioni ciel ministro c ciel sol• tosegretario della Guer.ra ( Reimendes, un colo11ello, che sembrava \'Oler seguire, per couto proprio, l'esempio di Peron del 1943) e la fine delle mobilitazioni operaie che obbligavano l'esercito a comportarsi come una forza di polizia, affrontando direllamente i lavoratori. Questi militari, sostenuti da parecchi partiti d'opposizione (in parti• colar modo clall'Unio,ie Civica Radicale del Popolo che ha una grande in• flucnza elettorale), richiesero energicamente, qut.nclo si aprì la crisi, le di– missioni del presidente Frondizi. Per parecchi giorni si ebbe una curiosa situazione. Parecchie guar– nigioni dell'interno erano « tccnicamenlc >) in rivolta, dato ch'cssc non ub– bidivano più agli ordini delle autorità centrali e ch'esigevano le dimis– sioni del ministro della guerra. Il capo dei militali ribelli, il generale Oso– rio Arana, Jancia\'a dei mani(esti e Caceva dichiarazione francamente SO\'• versive. Ma il governo non prese misure di forza. Probabilmente non poteva farlo senza correre il rischio d'una lolla aperta. Prderì parlamentare, ce– dere in parte, sacrificare <rualehe allo fonzionario ed e\'Ìtare la tempesta con una serie cli conciliabili e di gesti apparentc,nente conciliatori. Quan• <lo la crisi raggiunse il suo punto culminante, \'Cnne annunziato che il Go\'erno ave\'a presentato le sue di1nissioni in IJloeco. fi:Ia subito dopo si fieppe che il presidente a\'C\'a accctlato qualche dimissione e ne aveva ri– fiutalo altre. In definiti\•a, dopo diversi episodi preoccupanti o pittoreschi, un nuovo governo si trovò composto, dal quale erano stali esclusi i mini• stri dell'ex•gruppo economico cd in parie <1uelli del gruppo militare, e nel quale entrava un cc uomo nuO\'O >) molto impetuoso che, fin dal primo mo• mento, affermò di avere i pieni poteri per nominare il gruppo economico ,composlo di parecchi ministri e cli segretari di Stato. Questo nuO\'O perso– naggio che d'allora ingombra l'orizzonte economico•sociale del paese e, <1ual– .,che\•Olta,anche l'orizzo·nle politico, è il capitano - ingegnere - o l'io• gegnere - capitano - Alvaro Alsogaray. Si traila ·di un uomo rclati\'amente giovane, mollo dinamico e con una mentali1à da ilircltore di grande imprese. Fu conosciulo per la prima volta 641

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