Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959

egli si aueggia. Tutta la geme Ji buon aeu– bO penta che il go,•erno imponendo il 1i– len1io ,·uol soffocare la verità su una gran– de vergogna che disonora il pae11e. .Ma Alleg e i sei giovani algerini, che hanno vin10 sui loro carnefici sop11or1a11do la 1ortur11 e non denunciando nes1uno, 80• no om1ai testimoni di una verità che llt."1• sun 11rovvedime1110di governo o di 1ioli- 1ia potrà soffocare. {Per quanto esuli da una recensione, non pouiamo fare a meno di portare a cono– &eenaadei nostri lenori due raui recenti ri1uarda11ti l'opera di Henry AUeg, l"uno encomiabile e l'altro odioso. Il comune di Omegna, un piccolo 11aese sul lago di Orta, ha assegnato alln lìnt: di settembre il suo premio annuale di un milione per In migliore opera sulla Resi– stemm, nll'o1tera La (Juestio,i di H. Alleg. La giuria, che era composta di scrittori di diverse 1endenze poli1iche, come Guido Pio\'Cl\e, Sergio Antonielli, Mario Bonfan, 1i11i,Cesare Zavattini ed altri, ha premiato quell'op,m• 11ett.hè ,·i ba ra\'vis.:i.10 "la ca– pacità di cogliere ed e.~primere cori ecc,e. 1io/'Ulle vigore la protesta d,enu,crotka e morole contro il perdurare, nel cuore .stes– so della 11oitm Europa, di metodi elle fo R V coscienza cù;ile lia unanit1wmcr1te ripro. vato ». Questo è l'episodio encomiabile. L'odio– ,o è seguito 1mbito dopo con il voto del prefotto di No,•ara, don. Salenio, a quella Jlremiazìone. Forse quel preleno, la sola cosa che aveva capilo uel libro J>remiato, er.a che il suo autore era com11nis1a, ehe è 11111'ora in prigione, in attesa di essere pro– cessato, e che una premiazione avrebbe significato solidorietà morale con l'accu– HIO e condanna contro le 11utori1àfrancesi e i responsabili di una ccrtu politica fran• cese in A.lgeriti. Da sempre è noto lo 11trapo1eredei pre• feui, che sono la lunga mano del Ministro degli Interni, nelle amminis1razioni dei co. numi 1lella loro provincia (ed è questo una delle peggiori piaghe delle ammini• slrazioni comunali), le loro ir11erferenze lo– cali per una politica, che deve piacere a Ro– ma. i\·h non si sapeva ancora che uvessero il potere di interferire su iniziAlive che nien, te lurnno t:. che vedere con la poli1ica e con l'amminis1razione, e che fos.sero tan• to xda111ida avere anche delle preoccupa– zioni in fono di politica estera. E' un al, 1ro malcostume del nostro paese che non deve passare assohuameme sono silenzio). C. B. S T E CC O MM ENTI) Vieto onliclericaliismo Sarebbe vie10 se nell'Italia di oggi non eai,tessero i mo1ivi di combattere il clcri– uliamo qunnlo e forse di più del periodo risorgimentale. Tutti in Italia wi lagnano del 1101eredei preti, dell'im·aden&a del Papa e del Vaticano in 1u11a la vita socia– le, mn tutti mos1rano un'eslrema prudc.nsa nel combattere lo strapo1ere del religioso sul CÌ\·ile. Per meuersi l'animo in pnce dicono che i nostri tempi non sono quelli dei Podreccn e delle violenti lotte anticlc• ricali tlelln fine del secolo scorso e del principio di questo. Per fortuna cho qual– che coraggioso tira di tanto in tanto 1111 rampanello d'allam1e I! ci richiama alla triste reoltù. li pro(. Ernesto Rossi ha commemotato 11 Firenze, nello ste&Sogiorno della storica data, il 20 settembre, dandole il significa• to ed il posto che ha nella storia. (Si so d1e è stato, per questo, ogeetlo di un'odio– H 1>erquisizio11edomiciliare che aveva lo scopo di trovare il t~to di quel discorso, la \'entitreesima clic egli ,ubiva, le alttt. 22 avendole subite in regime fosci,ta). Quel Ji. scorso è stato pubblicato !li Il ponte 1 ( e, 11uindi la perquisizione oltre che essere 1 /l Ponte. a. XV, o, 9, settembre 19S9. 605

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