Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959

La casa dei ragazzi algerini 25 L'attività sociale, che in tutti i campi del Servizio Civile. accompagna il lavoro e lo integra ..:....con relazioni e discussioni, sera~c di giochi o canti - è stata quasi del tutto assente nel nostro caso; anche se la parte d'informazione e dialogo politico ha avuto ugualmente luogo, spontanea• mente, ogni qual volta Je condizioni del lavoro e della vita comune lo facilitavano. In tale modo, quasi del tutto natun:ilc, è venuto fuori una aera il discorso sulla segregazione razziale nel Sucl.ofrica, dove il capocampo aveva passato c1uattro anni. La lettura di alcune delle infinite disposizioni vigenti in materia, come <tuella che classifica deiitlo la convivenza - per i bantu - del figlio òiciollenne con il padre, ha senito, se non altro, a mostrare che nella vita esistono sempre situazioni peggiori della propria: scarna e dolorosa, ma pur sempre forma di consolazione. Di una relazione sulla Home cl'En/unt-s, e di uno stralcio dalle vite dei ragazzi, fattici dal direttore, voglio riferire in breve: La casa di Souk el Djemi1a, co1111rnementedetta di Khemisset, dalla dttà più vicina, è nata il 22 gennaio di quest'anno, e ha ospitato, sino al giugno, una novantina di ragazzi, dai nove ai quattordici armi, Attualmen• te dovrebbe averne, secondo i progetti, circa centoventi. I ragazzi algerini profughi io Marocco sono ventimila, di cui diecimila in elà scolare; qual• troccnto sono orfani di padre e madre; la massima parte vive affidata a persone che non si trovano nelle condizioni migliori per occuparsi di loro. Esistono Afaison d'E11/ants algerine anche in Libia e Tunisia, e un'altra nel Marocco, a Marrakesh, che ospita sessanta ragazzi; la loro gestione di– pende dalla UGTA e <ruindi dal ministero algerino per gli affari sociali. Durante il campo, un rappresentante dello Oxford Fantine Committee (quacqueri), in \'isila ufficiale per il Marocco con moglie e macchina (bel– la e slanciata, questa), si è formato un'ora con noi; hanno intenzione di dare regolarmente i mezzi per aprire e far funzionare altre due case dei ra– gazzi, in Marocco. Nei primi tempi mancava quasi tulio: c'erau solo i muri, non sempre inlatli; e brande, ma in numero insuUìciente. Per i ragazzi, provenienti da ambienti peggiori, cui erano abituati e dove eran liberi qua11ordici ore al giorno, il mutamento è stato inizialmente molto duro e la delusione for– tissima; frequenti le foghe, anche se concluse in pochi chilometri. Dispo• nibilità pro capite, settantacinque franchi al giorno, mancan,:a assoluta di ogni altro bene di consumo, ohre lo scarso \'ilio: per scrivere fuori, aveva– no una razione di carta, ritagliata dai sacchi di cemento. In SCl%uito la si– tuazione è divenuta migliore, anche se non si è normalizzata finanziaria– mente, data la costante insicurezza dei sussidi; tuttavia negli ultimi mesi si erano potuti spendere, per i·agazzo, 200-230 franchi al giorno. Cli aiuti della parte occidentale, vengono dalla CISL Internazionale, dall'AFL-CIO, da organizzazioni francesi apolitiche, dalla Croce Rossa, e sono prevalentemente in denaro; quelli del mondo socialista sono quasi 589

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