Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

un impulso di abnegazione e di giustizia che la portò ai movimenti chia– mati di sinistra ( che per lei erano di sinistra), o anche a un impegno di ca– rattere religioso, o successivamente agli uni e all'altro. ·111 entrambi i (·asi, si tratlÒ di un impulso il'razionale e mistico, anche quando si considerava rea– listico, antiscntimentale, machiavellico. Il movimento anarchico, immuniz– zato fin dal principio contro questi (enomeni, li patì in misura minore delle altre correnti, in cui il contrasto con la generazione precedente condusse - spesso - alla scissione. La terza generazione è veramente realista, perchè non è più scientifi, sia, perchè non pretende di avere il possesso di verità assolute. uè di posse. dere una « filosofia dell'anarchismo )l, e dà valore a una « pratica ll che non si limita al sindacato, nè si traduce in ambizioni politiche, bensì abbraccia. con sobric1i1 e mocleslia, tulti gli aspclli della vita. Se <1uesto non è ancora una realtà, esis1e per lo meno in potenza nei compagni pili giovani, e verso unu tale concezione sembrano orientare il movimento unarchico i nuovi aspetti (sia posilivi che negativi) del mondo di oggi. Aspetti dell'attività anarchica : la propaganda Prendiamo i diversi aspetti di ciò che chiamiamo movimenlo e in spa• gnolo, più espressivamente, te militancia ,, : la propaganda, la capacitazione del militante, l'azione propriamente della. Una delle parole che nascondono un mnliuleso {ra le generazioni è pro– prio« propaganda >l (la cui origine deve risalire al nome Ialino dell'istituto callolico plurisecolare <( De propaganda Fide li). E' dunque parola di ori– gine religiosa, che resta vincolata in certa forma con il suo primitivo signi– ficato, in quanto quello che si propaga è gcueralmcntc una fcdc. Noi abbia– mo sempre parlalo di propaganda; eppure mi sembra adesso che la parola non sia appropriata o non sia lliù appropriata a1la nostra maniera di con• cepire la !unzione del nostro movimento. E' vero che noi dobbiamo gridare ben forle la nostra verità, che asso– miglia molto alla massima evangelica: « comportati con gli a1tri come vor• resti che gli altri si comportassero con le»; e dobbiamo dedurne i corollari ai <1uali dà luogo questo prcccllo generale nei casi particolari, corollari che risponderanno a una esigenza di giustizia sociale e cli libertà, perehè ogni uomo desidera pc.r sè giustizia e liberti,. Quello che ci distingue dagli ahri in questa ricerca di un benessere che non contrasli con la dignilà dell'es– sere umano, è il rispetto della personalitì1 individuale ed anche della perso– nalità collettiva cli gruppi spontaneamente e lunzionalmente organizzati, con la conseguente repulsa di qualunque polere, di qualunque coazione. La no– stra opera, cli educatori più che di propagandisti, per la sua stessa natura. è diretta non a imporre l'acceltazione di un determinato sistema, bensì II in– culcare la tolleranza verso le idee altrui, la ditesa del proprio diritlo a pcn– Fòal'e e a formarsi in liberl,'i. Di qui il nostro f'Oncetto di rivoluziont'. consi- 48i

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