Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

E.T. ci descrive cinquant'anni della vita del Nostro, uno spazio di tempo che copre ,n,venimenli 111ohoimporlaoti che sono mi– nu.-.iosamenlc tlesnitti dall'aulorn per darci il modo tli meglio comprendere e valutare h sua figura c la sua opern. Il libro .<ii apre con l'infanzia di G. Salvemini (ero nato a .Molfetta nel 1873) e ci dà subito un quadro delle desolate condizioni di quel Meridione che era ab– bandomuo da lUlli i governi, da tulli gli uomini politici e per il quale lo stesso parlito socialista mostrava un tiepido in– tercs!,amcnro. Salvcmini 11011 dimenticherà mai la soffcrcnzi1 e la miseria della gente del .Mezzogiorno: ed è noto come, egli, lulla la sua vita, abbia agitato questo pro– blema e sia stato uno dei primi a porlo alla coscienia degli italiani. Salvemini, di famiglia povera, era sta– lo oiesso, da uno zio prete (il quale forse sperava di avviarlo al sacerdozio) in se– minario ove compi brillantemente i suoi studi fino al liceo e in seguito, avendo viuto una borsa di studio presso la fa. cohiì di lettere dell'Università di Firenze, si iscrisse all'Unìversilà di quesla città, Continuarono le sue condizioni di s1u– deu1e povero (dava lezioni per poter in– viare un piccolo aiuto all11 famiglia), ma fu sensibilissimo all'ambiente di cultura e di dignità di Firenze cd ebbe la prole• zionc e l'umicizia del suo professore di storia, Pasquale Villari, che accese ancora 1iiù in lui la passione per gli studi storici, I suoi studi sul Medioevo i.ncominciano proprio negli anni. universitari e fra essi il più noto è Magnllti e Popolani a Fi. rcmc dal 1280 al 1295. A 22 anni si laurea cd incomincia per lui la povera e faticosa carrier:1 d'insegnan– lc di scuole medie. Rapidamente arrivò alla Università, es– sendosi fatto conoscere con studi di va• lore, ma la sua breve permanenza nello insegnamento secondario gli permise di rendersi conio dello tristi condizioni dei professori. Pochi anni dopo si fece pro– motore di una campagna di rivendicazioni economicbe'e morali in loro favore. L'ani• 538 ma di Salvemini era rimasta solcata dalla miseria dei braccianti del Sud, ed inoltre non po1e,·a rimanere insensibile a1le ingiusti– zie ed ai privilegi che vedeva ovunque. Per• ciò concepì sempre lo studio come un im• pegno maggiore verso la società, come un mezzo per essere meglio .ittrczzato per com– bauernc i mali. E. T. dice che tutti i suoi libri storici nascono ,!alla necessità di veder chiaro in un dato problema politico. Gli s1udi sul Medioevo erano nati dalla passione di lro"are i motivi che avevano dc1cnni– nato i co11l1it1i di classe. Lo sua ope– r.t su La rivoluzione /rant;t!Se che, poro più che trentenne lo situò subito Ira i mag• giori storici contemporanei e gli procurò fama anche fuori d'llalia, fu concq1i1a dal bisogno dì chiarire« se una rivoluzione sia causala dalla volontà di un gruppo di uo– mini o se scoppi, invece, spontaneamente come risultato di una lunga serie di av• venimenti spesso svoltisi nel corso dei se– col i ». (Salvemini riterrà valida la secon– da ipotesi e dirà che per lui « vero rivo– luzionario non tl colui che s'illude di po– ter alTrcl\are l'avvento della rivoluzione con i propri discorsi, ma piuttosto chi rie• sce ad inserire la propria azione nella ca• tena degli avvenimenti dopo che la ri,•o– luzione è scoppiala »). L'opera Ma::zirii verme scritta per cono– sct:rc bene a fondo il pensiero, la perso– naliti:i dell'apostolo genovese e poter co• si affermare con più sicurezza che / doveri dell'Uomo, introdotto dal minislro della P.I. come libro di teslo nelle scuole, sosti– tuiva al tlogmatismo caltolico un'altra forma di dogmatismo. {E' nolo che una delle più belle campagne di Salvemini fu in favore della scuola laica, ma veramente laica, cioè monda di ogni genere di dogma– tismo). La stessa urgente necessità di veder chia– ro in altri problemi è all'origine ,li molti· sue opere. E' stnto deno giustamente F lo studioso e il politico si fonde,·ano i1 lui meravigliosamenie. La sun opera di politico non è meno im• ponante di quelfo di studioso. E fu uno dei pochi uomini cornggiosi del suo tempo.

RkJQdWJsaXNoZXIy