Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

Verso r unificazione dei libertari tedeschi L A M /1.G G J o R parte d'ei com– pagni di vari paesi che hanno conosciuto, tra il 1923 e il 1933, gli ambienti operai « untiautoritari » della Germania di Weimar, hanno conservato di essi una forte impres– sione di un livello culturale molto alto, d'una serietà quasi eccessiva nell'attaccamento a tale o tal'ahra formula organizzativa, ma anche di un seltarismo ideologico che era sot– to diversi aspetti paralizzante. Sepa– rati da questioni personali che era– no mascherate da divergenze teori– che infinitesimali, i gruppi rivolu– zionari più o _meno svincolati dal marxismo leninista o social-democra– tico, opponevano in esse una molte– plicità di « tendenze)) (Richtungen) cristallizzate nella loro pili rigida purezza dottrinale, ma isolate dalla triste realtà dell'ascesa hitleriana. Più tardi, sotto lo stivale nazista o in esilio, il terreno era ancora me– no propizio ad una unione fiduciosa e fraterna, e le divisioni sussistet– tero nella proporzione stessa in cui il movimento sopravisse. Così che, do– po dodici anni di una lotta spesso eroica, di fronte alla contro-rivolu– zione borghese; e d'odici di tragica resistenza al terrore nazista, i rarl sopravissuti di. una corrente, relati– vamente potente verso il 1920, si tro– varono nelle peggiori condizioni per ritrovarsi. Estenuata, devastata in tutta la sua estensione, amputata di 528 numerose provincie da cui affluiva una llOpolazione .flottante sradicata, divisa, per di più, in quattro settori impenetrabili occupati militarmente, la Germania era ridotta allo stato d~ no man'.~ land politico-economico e minacciata di disintegrazione socia– le. Anche rispetto all'atteggiamento che questa situazione richiedeva, i militanti non concord'avano. Le vel– leità più diverse, si facevano strada, ispirate le une da un gradualismo ai comodo, le altre da un fervore rivo– luzionario che non aveva sbocchi. Nonoslante Lut10, dei gruppi si rico– stiLuirono, dei giornali ricomparve– ro, contatti si stabilirono con l'esLe– ro, grazie all 'inlernazionalismo dei prigionieri di guerra, dei neutrali, degla occupanti o dei rifugiati. Di– verni militanti tedeschi furono prP– scnti alle conforenze anarchiche eu– ropee d'al 1946 al 1949, Un nido fra le rov:ioe Ciò che ha sempre caratterizzato i compagni tedeschi è la tenacia che li porta a trionfare sulle difficoltà materiali. Poco a poco, (grazie an– che all'aiuto imparziale della CRIA), i gruppi uscirono dal loro isolamen• to, qualche volta dulia loro diffidcn• za; e si potè assistere, dal 1949 al 1959, a questa felice sorpresa: inve– ce di ricadere nella rigidità dottri.-

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