Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

la tecnica fotografica della tipografia della Prave/a: riproduzioni chiare e nitide, di oggetti e volti reali, invece delle leziosità ritoccate, preconfe– zionate, caramellate (sbiadite nei pieni e disegnate duramente uei contorni), che erano state proprie dell'irrealismo socialista staliniano e avevano du– rato un altro quinquennio. Già da un paio d'anni, inoltre, l'impaginazione del giornale aveva cominciato a muoversi, a rompere la vecchia ammuffita pesantezza delle colonne piene, senza in[ratitoli, susseguentesi per pagine e pagine di rapporti e documenti ufficiali, in una monotonia allucinante e distruttiva, Con questa estate, onnai, la Pravda sta veramente mutandosi, da un bollettino quo1idiano di un J)llrtito (quale era sostanzialmente e formal– mente prima, in qualcosa di molto simile a un giornale in senso occidentale. La tesLata non. occupa più, nella massima parte dei casi, che mezza lar. ghezza; spesso dì spalla, In alto, ci son fotografie realistiche di ragazze belle fisicamente, non politicamente (saranno stacanoviste. ma sono bone); a pié della prima pagina capita di trovare una serie di fotogrammi - scelti con w1 indubbio gusto estetico - di un festival internazionale cinematografico (nbtizie prima normalmente relegate in quarta pagina, con una mezza faccia ton~a d'attrice stalino-premiata). In seconda e in quarta pagina sono frequenti, adesso, disegni (non quelli orribili, come gusto, di satira politica internazionale) di luoghi e accadimenti e caricature lievi, contenute in una misura umana, di volti e di persone; molte vedute, meno oleografiche che in passato, tante istan– tanee cli manifestazioni sportive. Il tulto mischiato ad una im1>aginazione .1s1--aimossa, ad una varietà di caratteri nei titoli e sottotitoli, ad un gran numero di articoli brevi di informazione rapida e leggibile. Insomma pare proprio che il krussciovismo, quest'inizio di primavera dopo l'inverno staliniano, sia arrivato sino alle rotative; e non soltanto della Pravda, di parecchie altre pubblicazioni. Ma qui il discorso diver– rebbe troppo lungo, mentre la nostra esperienza piìi limitala. Famee malattiedei popoli. Un documento di 400 pagine, dal titolo Primo rapporto della situazione sanitaria nel mondo, è stato pubblicato dalla « Organizzazione Mondiale della Sanità ». Da esso risulta che nonostante il progresso dovuto alle tec– niche moderne e a quello della sr,ienza rimangono tuttavia moltissime zone in cui le condizioni di vita e di salute sono cattivissime. In molte zone, le malattie, l'ignoranza e la povertà rimangono accanto a credenze magiche e pratiche superstiziose. In alcuni paesi più della metà elci bambini muore prima dei cinque anni e mancano medici ed attrezzature ospedaliere. La popolazione rurale, che rappresenta il 75% della popolazione mondiale e nutre la popolazione urbana, non ha spesso i minimi mezzi per soprav. vivere. Le statistiche dicono che vi sono un miliardo e sctlecento milioni di affamati, quasi due terzi, cioè, della popolazione mondiale. Con tutto questo si stanno spendendo miliardi e miliardi per arrivare nella luna! FRANCO ARACI,\ 527

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