Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

CORRISPONDENZE I Inconsistenza delle parole Parigi, 28-8-1959 NEL J\f o MEN T o in cui si apre un periodo di incontri diplomatici di capitale importanza, sarebbe azzardato, e ocnz'altro presuntuoso, pretendere di fare deJle previsioni su ciò che deciderà il regime degollista nel campo della politica interuaziouale. Questo scritto sarà più che su• pernto dagli avvenimenti quando Volontà uscirà. Ciononostante, fatti e situazioni attuali aiutano a comprendere di che cosa sarà fatto il domani. Per esempio, la pressione esercitata dalle autorità francesi sui movimenti di emigrati spagnoli, ricorda che, per co– loro che vogliono << la più grande Francia », le opinioni cd i sentimenti hanno poco peso. Se l'U.G.T. (la centrale sindncnlc comunista) ha do– vuto tenere il suo congresso a Parigi e non a Tolosa, è che per Parigi, la eventualità di uu riavvicinamento con Madrid, vale il soffocamento degli esiliati repubblicani. Lo stesso è della famosa Comunità franco-africana. Dalle dichiarazioni contradditorie dei ministri sull'indipendenza degli Sin.ti dcli' Africa Nera. sull'Europa unita, sulla funzione della Francia come porta-parola della Europa, sulla collaborazione dell'Europa e dell'Africa, non è possibile discernere una linea direttrice nè di comprendere qual'è il sibrnificato della polit.ica francese. Ma se si osservauo le decisioni prese dal governo quando un problema dev'essere definito, t.uHo diventa chiaro. Capitali tedeschi, iialiani, olundesi, oltre a tecnici, macchine, attrez– zi, sono disponibili per gli investimenti della valorizzazione delle regioni ufficialmente autonome o ad auto-governo. Evidenlemente, le popolazioni africane non pensano che {fUCstcofferte siano della pura filantropia e un aiuto di$in1eressato. Ma almeno i Nrgri d'Africa polrf'bbero essere in condizione di scegliere le formolc pili vantaggiose, profittare della con– f'orrenza e, in questo modo, sCug~irc alla volonti:1e alle f'ondizioni del solo interlocutore francese. Ebbene, i diversi organismi europei, attraverso i quali debbono passare le proposte tedei-(·hr, o olandese, o italiane, ri– guardanti l'Africa Nera, cx-rranl'f'!òir, sono paralizzali dal veto di Parigi. Quando la Francia degollista ç:rida il suo dci:;iderio d'indipendenza e proclama la sua volonti'l cli 11011 :,;01•11orl,ir<' lf>prc8sioni esteriori, vuol ~cmplicementc dire ch'cssn intende con~ervar,• i suoi privilegi nelle sue 520

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