Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

cupazionc cli ordine economieo" non potevano parteòpare, rispondendo con una attiva adesione, alle jnizia– tive d'ci nuovi educatori. Anzi, in– Jluenzate sempre dai preti, opponc– vauo una certa resistenza. Chi in realtà sosteneva e parlccipava a que– ste scuole era un pubblico selezio. nato composto solo da clementi li– berali e repubblicani elci paese. La loro aziort(' era dunque molto ristretta e Jimitata e 111a1wa,·a della ne<·e!5saria influenza sul vasto puh– bli,.:o che solo avrebbe poiuto dare ad esse un forte impulso rinnovatore. Francisco Fcrrer, prima ancora di iniziare la sua opera, avc"a capito che l'azione tesa ad ampli.are l'edu– cazione delle masse non llOteva an– dare disgiunta da qudla che le stes– se intraprendevano su un ahro pia– no per la conquis1a di condizioni e– conomiche e sociali migliori e che la soluzione dei due problemi nou poteva isolarsi l'una dall'altra. Cosi, e cou questi intenti e principi, nel 1902 dette inizio alla pdmu Scuola Moderna, che fondò nella calle dc Bailén, centro semi aristocratico della capitale catalana. Frnnciseo Ferrcr non era un vero e proprio educatore, nel senso classico che si dil a questa parola, ma ind'nb– biamente possedeva una importante cultura e sopratutto era animato da una grande vitali1à e cla buona volon• 1à di fare nel campo df'll'educazionc e in quello sociale. Appena iniziato il suo funziona– mento, la Scuola Moderna {ecc ri– saltare il vivo contrasto che la sepa– rava dalle altre numerose scnole, comp1:ese molte di quelle che si era– no -dcfo1ite laiche e si erano svilup– pate nei centri liberali. La Scuola Afoder11:1di "ia de Bai– léu cm posta al 1Himo piano dello !-labile cd era eomposta di un gran– de salone per le riunioni e d'ahrc sale secondarie, di un luogo di sva– go, ed era Iornita di buon materiale didattico. con lesti sopratutlo ('he contraslavano con quelli veramente lloveri e meschini delle altre scuole. Una novità per le scuole spagnole, che ora può sembrare di nessun ri– lievo, ma allora e se(·onclo i coslumi sµagnoli, era di grande imp9rtanza, la Scuola 1\:foderna era fornita di banchi col relativo tavolino dove po– tevano sedere due ragazzi. Nonostante che per llOter parteci– pare alle lezioni si pagasse, - ccl il prezzo fosse abbastanza elevalo, 1>er– chè ogni alunno doveva pagare do– dicj, quattordici o diciassellc pese• .tas, di fronte ai tre pesetas che si pagava altrove - trovò subito un pubblico numeroso e durante il suo primo anno di vita potè contare dai cento ai centocinquanta fra allie,·i cd' allieve. Ed era questa 11n'ahra novità, ri– tenuta allora in Spagna·cosa cnormc– menle assurda, ed immoralç: fe <·la!-– si erano miste, ragazzi e r·agazze e– rano assieme e i programmi educa– tivi non erano differenziati. Questa innovazione rivoluzionaria fu cornbauuta aspramente dai pre– ti, col solo ri,;ulta10 però di spinge– re il Fencr ad applicarr- ques1O nuo– vo metodo a tutte le classi di ogni ~rado ed elÌI. Una, ma certamente fra le più grandi dif-fi('oltà incontrate dal Ferrcr nel suo lavoro, era la qua- 1-i impossibiliti\ di poter tro,·are per– sonale insegnante adeguato f' capa– ce, poichf' anche quello delle vcc1·hie scuole laiche era rutinario e .:.c– :ruiva la Hia del lavoro e dei pro- 511

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