Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

a1•pu11to la gratuità e l'autonomia dell'insegnamento, t.·ome la libertà di csprcssioue, come il diritto d'asilo) che sono in grave perirnlo e ai quali nessuno Jlensa di recare protezione, mentre si avvicinano i·risi come <Jnella ilelI'automazione, i t·ui fattori futuri sono in1previsri e scono/.\ciuti e che ci possono por1are ugualmente a rapidi progressi insperati e all'abi!-SO. La stessa cosa, d'al1ra parie, potrebbe dirsi ju scala mondiale. Personalmente <-redo che siauo sparite le fmntiere Ira l'ouimismo e il pessimismo: i nostri nipoti giungeranno sulla luna ... , se polremo noi avere nipoti e se essi potranno sopravviverci. Parla.udo in generale e non più sol– tanto del paese in cui viviamo, possiamo dire che occore creare le mi1izie della libertà all'interno clella scienza e clclla tcl'nka; occorre anche salvare la totali1à dell'uomo [uori della scienza; occorre salvare il diritto di con– I irmare a vivere, di dare e ricevere nella misura delle necessità e - sod– disfatte le uecessjtà - dei desideri, il diritto di godere elci valori pen11a– nen1i, scmpli<·cmenle umani. della vita, <' di eondividerc con i nostri si– mili questo godimento. Tutti questi diritti sono altrcllauli doveri " la loro rivendicazione è lerribilnwnle arretrah1 rispctlo alle po~sibilità cd ai pe– ricoli. Bisogna lottare per una migliore condizione umana in tre sensi: qucJlo che, a partire dai va.ngeli, chiamiamo il pane quotidiano e include tutti i hcui di consumo, quello del lernpo libero, vale a dire della riduzione delle ore di lavoro e, infine e sopratutto, quello della libertà, libertà d'espres– sione, libertì1 di ricevere il messaggio contenuto in ciò che gli altri espri– mono, libertà di creazione. LUCE FABBRI Buenos Aires, 1958. cessità re.aie, ncll'Americ11 La1i11a rimmalata di bassa proclu'11iviti1 in un mondo in cui si produce troppo perchè il sistema capitalista possa mantenere i prezzi e<l c,·itarc la ('risi. Ci trovi.Imo evi,lentemcntc qui in questo momento in unri fase di riflusso, anacroni• sticamcnle reazionaria (giacchè il pericolo reazionario µii, lemibile. perchò più virnle, non è questo, ma è dato dalla tendenza totalitaria burocratizzante). Tale fase cli riAusso ha profonde cause locali, ma s'inquadra io un fenomeno mondiale d'apparenle ritorno di vecchie fonne, che rallenla il 1>rocesso di 1rasform11zionc ciel capirnlismo in una nuo– va classe privilcgiarn di tipo burocratico, ma rouferma 11cllc !iue grandi linre la realtà del processo s1csso, giarchè nè i conserva1ori inglese han dis1ru110 le nazionalizMzioni laboriste. nè i rcpuhhlicHni ckgli Stati Unili son ri11sciti a risnseiiare il mon(lo ,li lloover. nè, qui in Uruguay, si \'f:1k rhr i hianchi nl potere laccian cose ,livrrse dai loro prcclcrcssori . .\nrh'r~~i, mr11tre difendono la « libera impresa», si cliviclono tran– <111illamcnte gli ahi ,,osti negli Enri autonomi, C'è, questo sì, di!Tcrenz.a cli clima (giac– chè i ,·oti li hrinno oucnmi soprauuuo per ragioni ,morali) e, forse, un r11mbiamento di 10110cuhurale (caratterizzato da una rival11t:1zio11edegli studi tecnici <"Ilf'Conomici, mentre ucl governo anteriore 11rcdominava una men1alilÌ1 ila :wvocati). Soprritlutto è cambiata. senza sparire, la 1le111a~ogi;i,clic i;i rivolge ora alle classi iueilic, mrllcnclo l'accento su ((le libertà». ]\fa, nella sosltmza: 11otcri (le.Ilo S1ato, inflazione, faine 1 1'im• pieghi J)uhblici, niente è cambiato (agosto 1959). 502

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