Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959

A N T o L o G 1 A Lt Insegna Ci sinmo permeui ,li ripr0</urre, dall'i,itereu,mte e bella rivista Prcscnza, 1 la parte fint1le dell'alloc11::io,1e clie il poeta spagttolo Leo,1 Felipe pronunciò il 28 marzo 1937 al Colise1m1di Barcellona, sotto gli auspici delfo Commi.uia,1e di Cultura e Propaganda della C.N.T.-P.A.l. L',,llocu:i011e era stata scritta 1'11 febbraio dello steuo a11no in occiuione ,!elfo caduta di Malaga. Questo docume11to poetico, tradotto da Arrigo Repello del qUtde pubblicl1iflmo in que– Jto ,wmero il. .mo appello 11: Agli intelle1t110/i itolim1i » di soli<lorietà verso il poeta spa• gnolo C. V. Alvore::., dà un'idea dello sforzo epico del popolo spagnolo durante gli tmni e/ella rivoluzione. Leo,1,Felipe, che e nata nel 188•~, vive awwlme,,te nel lllessico: e ancl1'egli uno, fn, fo cc11li11oio <li migliaio di JpogMli, elle attende la riscouo del proprio poeJe. Sono qui guardatele! Sono ancora qui nell'aria, tremanti d'emozione, incrociando i cicli da venti secoli, nella curva evangelica di una parabola poetica, <rueste parole rivoluzionarie, <1ucstc parole anarchiche: (n. d. R.) è più facile che passi un cammello per la cruna di un ago, che entri un [ricco nel regno dei cieli. I preti l'hanno sputate vomitandole dai pulpiti, centuria dopo centuria, anno dopo anno, domenica dopo domenica. l prelati e i vescovi le hanno portate di cattedrale in cattedrale, di chiesa in chiesa, 1 Prese11za. a, Il, n. 5, Giugno 1959. 466

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