Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959

C!eDlialcnu del m•1eriali1mo! E• egli coe– ft.ftte con le ,ue idee? Ct-nova, luglio 19S9 L M. Il filolo e / ncorui11en:.o del malerioli– ,-o • do noi dolo allo ,aiuo di U10 Mar• f.cllo ,i ri/eriro ol • cor,iro • cui ti Marte.I– lo rtlponde.co. E i;ole.t:a anche up, .ime.re. faUe1&iamenlo di~n.:ie.nle della reda:ione di fronte ol po1i1ivUmo e allo contt.:ione ••teriali,ta de.Ila t:ilo. Il 11'1alo ci ha ri,par– •iato di po11illare i p111tli di quello 1erit10 ,u cui non eravamo d'attonlo. (Non deve dupire ,e noi pubbficl1iomo t1rticoli ,ii cui 110n conconliumo t1I, cenlo l'ffr cenlo: la– sciamo lo mllufow liber1à 01' no,1ri collo– boralari percl1è 1/c1idcriamo 1u1cit(lre di• scw,ioni 111 ,,ue11e pasi,1e). Ci 1entia1110 co,i liberi ,folle idee di Dio e di Re.li1ione, 1/a euere ,ic,m' di 11oi ancl1e quando rico110,ciomo cl1e non 111110 ,i può 1p1'e3are ed afferrare con la Ro3io,1e. I lun– ,-hi di,cor,j ,u ,,uuti nr1ome.n1i. an.:ichè eoru:incere e/anno fimpreuione che quelle idff dominano ancora coloro t.he ci in.stilo– "° o ~r lo meno t.he ,ono pre.R.nli nel loro •k01t.iente. U. Martello a.ierma che è pii, /acile di– •oslrara che lo e Spirito è in /un:ione del– la •oleria • piullo1to che e l'ui,ten.:a del– la 1nale.riapartendo dallo Spirito ... •· À noi te•bra altrellanto difficile, COJÌ come è iapouibile ,rabilire I la prioritO dello mo– rvia ,ull'Anima e che In vita è in /un.:ione di nqturole clipe.nde.n:a ,le.Ila materio•· (Pen,iomo al /amo,o ,11umt'fo111ile in1erro- 3°'ico: la 111llìna è ,rata creala 111imadel• l'uovo o vicev~r,a?). Sen:a dire che fu ,1eu11 flWlcria e le ,te.1• ,e con1liii0111' d'(/111bfo.r1te crenno mar1ife,1a– :ioni di vi1111Uvcr,i11ime trii di loro, non si può ne3ore che la realtà dello vila non è quella concrelo, determinabile, mi,urobile ~n lo ra1ione. o ili ,1,umenti che la ,cien• :a meue o nOJlro di,posi:ione, mo è quella che 01nuno di noi ,i crea in rapporto alte ,ue a.spira:ioni, olle ,ue illu,ioni o oi ,uoi .so1ni. Lo lolla socia/e, cui molli ,ono impe- 3nati. non è il /rullo di ro3ionamenti. mo quello di ui1e11.:e 1piri1uali e di uno ci,io– ne ulopi,tica della società. Ideale e Ra1ione ,ono 1pe.uo in anta10- ni1mo tra di loro, fonfè vero che per com• pie.re certe a:ioni (anche le pii, eroicl1e o le mi1liori) bi1a1na panare ,apra lo Ra3ione. Proprio le parole. di' Einstein che U. Alar• tello cito a dimo,1ra:io11e ciel 1uo materiu– lismo, lwnno per noi 1111 WU'a/lro ,i3ni/i• cato. AOermare, come /a Einlltdn, cl1e • fo pilÌ bella ,cn,a:ione è il foto mi,tcrio,o del• lu vila • e. di e.uere • mt uomo pro/omfo, menle rcli&io,o • 1i&nifica ricono,core il mi– siero della vita. E tJueslo ricono,cime11lo lw un 1rande calore pe.rc/1è è /auo du uno dei più &randi ,cien:iati del no,110 ,e.colo. Per chiudere, anche noi, la di1euuione "' 1ale ar&omenlo, diremo che que.,ti le.mi del– le anime, del materiali,mo .sono, 0111·, fuori dello culluro, mo,.ti e ,en.:a inlereue, e che è mollo me1lio combollere non delle o,lrO• :ioni, ma i mali reali e diffu,i che t:en3ono da certe creden.:e errate (1uperlli.:ioni, po– ten:o della Chie.sa e del clero, ecc.). (Non ri,pondiamo oll'incilo conlenulo nello lellero di L. M. che uprime dubbi 1ul– fopplico.:ione della no.stra dollrino, perch~ il di.scor10 c/1e ne ,allerebbe /uod ,upera i limili di spa:io di queala rubrica. Co,i non abbiamo incl111ala .seconda cri·• tica che. L. ,:Il, faceva ad uno 1cri110 cli À. S. ,,erchè 1u di e.ua vi è 11010 un'allru lellera dei' lettori, « Lo Stata, U grnndu nemico•• in Volontà ,1. 6, l'"BB· 378-379). 465

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