Volontà - anno XII - n.6 - giugno 1959

G. B. I tenlatiui di u11a restaura::.io11emonarchica in Spagna., in atl-0 sià da tempo, lwmw qualche possibi-liti, di successo? Qu(lli sono le /or:e attuali che possono maggiormente influire su, un. tale auueniment-0? }. P. Teoricamente tutte le soluzioni sono possibili. Praticamente lo ostacolo maggiore alla restaurazione della monarchia è Franco. Il (( cau– dHlo )> manovra con varie tendenze monarchiche irreconciliabili tra di loro: liberali, conservatori, assolutisti. E manovra, nello stesso tempo, sulla intransigenza dei falangisti antidinastici. Tutto questo allo scopo di assi– curarsi la sua suprenrnzia a vita. La monarchia è nelle mani di Franco il ricorso estremo nel caso che gli avvenimenti precipitassero inaspetta– tamente. Quantunque le cose stiano in questo modo, non bisogna dimen– ticare le complicazioni pratiche che sono inerenti al problema dinastico. Un eventuale accesso al trono di Don Juan, anche ammesso che accelli « i principi del Movimento >) (programma Crauchista-falangista), e sappia– mo che egli è disposto ad accettarli, si urterebbe contro la forte ostilità dei monarchici intransigenti del ramo tradizionale (assolutista) ed anche contro una forte opposizione falangista. Tutto questo rende di(ficile qual– siasi restaurazione ed aJ>rirebbe tma parentesi lunghissima ad uu regime che non sarebbe nè monarchico nè apertamente repubblicano. In queste condizioni, una evoluzione politica liberale favorirebbe alla lunga una restaurazione decisan1en1e repubblicana. Le forze che hanno la maggiore Jlossibilità d'influire su questa evoluzione liberale sono le organizzazioni operaie tradizionali che hanno i loro vecchi quadri in esilio. Però, llerchè questo si produca, sarebbe necessario tm:L sincera intesa tra di esse e tUl orientamento francamente rivoluzionario. G. 8. Ci puoi dire qual'è l'importan:a auuale dell'emigm:ione po– litica sp(lgnola e in. <JlWle propor:ione gli anarchici ui sono rappresenwti? E do,;e questa emigra.:ione è distribuita.? J. P. La importanza dell'emigrazione in esilio può calcolarsi su una cifra di 300.000 individui che sono sparsi nei cinque continenti ma prin– ci1,almcnte in Francia. Gli anarchici ed i giovani libertari si trovano nello interno della Confederazione razionale del Lavoro. I nuclei anarchici organizzati non esprimono, neppure lontanamente, tutta I' irnporianza dell'anarchismo specifico. E' impossibile stabilire la JHOJJOrzionedi :uiar– chici dentro quest'emigrazione politica. La parte più considerevole è la C.N.T. i cui efTeuivi subiscono delle oscillazioni secondo i momenti politid. C'è un numero incalcolabile di anarchici e sindacalisti che, per diverse ragioni, non si sono organizzati e quindi sfuggono ai calcoli. Si può, però affermare, senza cadere nell'esagerazione, che la C.N.T. è il nucleo di esiliati di maggiore dimensioni e il pii1 dinamico. Le sue nume• rose pubblicazioni lo testimoniano. G. B. Il gra,1de settimanale italiano « L'Espresso )) (26 aprile 1959) in un articolo: E' arrivato per Franco l'or·a della rispet1abilità, parla dei 3;;~

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