Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959

tmcialista pre!e una decisione che ordinava ni ,?Suoi membri di IMcinre la C.G.T. ma. questa decisione è rimasta teucra morta. La Federazione del Libro, per esempio, che raggn1ppa la gronde nu•g~ gior3uza dei salariati e che è alfìlinta alla C.G.T. raccoglie tn11i gli operai MlCÌalisti. Forza Operaia è (."'Crtamente riformista, così come lo sono le oltre ccn– trllli sÌndaèali. I due grandi movimenti ri\•endicativi degli ultimi anni NJnO usciti dagli ambienti di For,o:a-Operaia: lo sciopero generale dei fcr– rflYiéri1 dei 1,ortalettere e degli impiegati dei servizi pubblici nel 1953 che paralizzò il J>aese; gli scioperi violenti dei cantieri nnvali di Saint Nazaire e di Nantes i cui effetti si fecero sentire in tutta la metallurgia. La presen-· za e il rinnovo continuo di militanti sindacalisti di formazione libertaria io seno nito centrale costituisce· una sorgente e una prova di una corrcute dinamica che 111tinge i snoi argamcnti più nelle situazioni che in una dottrina. L'inO.uenza nei sindacati cli funzionari e la trasformazione 1>rogressiva dei responsabili sindacali in amminislratori giusti6cano abbondantemente l 'accu.sn di « collaborazionismo•)). E' c1uc.sto un lcnomeno generale che sf uova nelle altre confe<lcrazioni, ma che in Forza Operaia prende spesso l'upetto di teoria e che nò le ribellioni dei sindacati operai. nè gli sforzi dei militn.nli 8indaculìsti o nnarco-siudacalisti riescono ad eliminare. Ri– prendendo l'espressione di Picrre Monattc, &i può dire che troppi rappresen• Umti sindacalisti d'ei vari or11:ani:m1i uCficiali sonri inl"ro11ta1i allo Stn.io, « ,:o– lllf' l'ostrica al suo guscio ». Sono etoti porzialme.ute acquietati i 1ih10ri che avevuno suscitato le di– <:hjarazioni e le attività di due membri dell'Ufficio con(ederale Forza Ope– raia ai momento della crisi del maggio 1958 e dei mesi .seguenti. Uno di essi. Andrè Lafond, che si era mischialo con loro in diverse« operazioni • quando f'omplottorono il fl maggio e si era vantato d'ei suoi rapporti con le federa– zioni dei Ierrovieri e dei postini per potet· garantire della passività dei l'lindacati <li questi sen-izi pubblici nel cnilo d'un colpo di .forza degli « ul– traa », ha dovuto dimetter1i. l,;'altro membro dell'Ufficio con(ederale. Ray– mond l,e Bòurre, che (aceva parte d'un comitato di J)eri3onalità cosidelle • liberali • (avorevoJi allft politica economica del governò. ha dtUo Je di– missioni. Aveva incontrato delle difficoltà nella sua rielezione a segretario e rinunciò n <1utsta carica quando f'On.statò c-he lutte le grandi federazioni Avevano votato contro di lui. In~ltre nei quattro giorni del Congresso non una voce si l~vò in difesa delle tnisuro economiche e sociali del governo Debrè,Pinay. Mentre i dele– gati delle varie regioni, rap1>resentanti l'opinione degli ambienti dei sa– lariati di tutte le categorie, attaccarono dui-anie,;te la politica governativa. Fu 88pramenie criticalo l'immobilismo della centrale sindacale. Antonio 317

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