Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959

Il suo atteggiamento di padrone e di capo, capace e competente. era pienamente accettato dai compagni. Ai quali egli permetteva di adope• rare i giocattoli e gli strumenti ( macchina fotografica, pallone ccc.) eh~ egli, solo fra gli altri, possedeva. L'insegnante era assai preoccupato cli questa situazione scolastica che ostacolava lo sviluppo del senso sociale di tutti i ra,gazzini. Giovauoi accentuava sempre più il suo attcggiamenlo di comando; i compagni, il loro atteggiamento di sottomissione e talora di servilismo. L'insegnante si recò più ,•ohe a casa di Giovanni: il padre era uomo assai competente nel suo lavoro, molto comprensivo e circondato daUa 1tima di tulli. La madre era una padrona autoritaria e dura. Soltanto Gio- vanni le era « padrone ». 1 • Accortosi che Giovanni non riusciva molto bene uelle attività ma– nuali, Pinsegnante cercò di istituire delle cariche per questa attività, pci affidarle agli ultri allievi e modificare in tal modo gli statlLS e i ·ruoli. Ma Giovanni uscì da questa esperienza convinto che le attivitit ma– nuali « non erano per lui >), bensì erano mansione e dovere degli « altri »: attività inferiori e, come tali, compito di inferiori; e tale convinzione ru condivisa dai compagni. Da notare che Giovanni csercilava la sun indiscussa e< supcri.orit:t » .seoza troppa prepotenza, con equanimità e abilità. Tuttavia la sua dire: zionc rimase indiscussa anche nelle auività in cui la competenza e abiliti~ erano inferi.ori a <1nellc di molti compagni; e .oel complesso i .rapporti di iiubordinazioue Curono piultoslo rafforzati che corretti. Di questo caso il gruppo fece la seguente diagnosi: nella sua comunità Giovanni• cm il figlio dell'autorità più importante e .riconosciuta. I suoi compagni di scuola uevano accettato mconsapevolmente l'opinione della comunità e delle famiglie e altrettanto nve,•a fatto Giovanni. Questi rapporti erano « da_n• nosi >> all'uno e agli altri e quindi. giustamente il maestro si poneva i! problema di modificare (JUCslirapporti anche se erano 1< pacifici » e for~e soddisfacenti per tutti. Come terapia, Curano dati vari SuggerimeIJ,ti, tra i quali: J) aLolire la carica di capo-classe e quindi la elezione delle cariche - che sono delle semplici tecniche didattiche che non vanno, quindi, usate quando oon servano al fine per cui sono state introdotte nella scuola; 2) nomi– nare vari direttori di attività e sostenerli adeguatamente af6.nchè dessero buona prova; 3) cercare di· chiarire ·a Giovanni i compiti di leader, l'im– portanza della collabornion4r e affida.egli a poco a poco il compito di so• 1tenere altri nell_a direzion~; 4) far intervenire dei geni~ori contadiu\ comi;– jnsegnanti di qualche nozione tecnica o spcrim,entale al fine di « ,valo.riz: zare i contàdini)} e le. atlività- ;mao.ua~ i.. · M~Ru. CALOGt:RO Coi\U.N»·1~1 315

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