Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959

pér il 1965, e quelli già stabiliti dall'ultimo pUmo quinquennale (bruscaw mente interrotto un anno fa) per il 1960. Dal quale paragone sarebbe stato agevole vedere la reale portata dei successi e degli insuccessi della piani– fiCazione sovietica, e individuare i settori trascurati, le produzioni ritar– datarie, _le.punte più ava11::ateecc., tentando di com.prenderne le ragioni. Invece nulla di ciò: quello stesso silenzio, che a questo propo.<dtom.anten– go,w tutte le pubblicazioni sovietiche, lo han.rio conservato - chissi, per• chè - anche gli studiosi. nostrani di c1uesto tipo, pur faoendu professione, continuamente, di crit.icisnio, e arnpiamente usandolo ( ci si JJerdorii.l'esser quasi costretti a difendere la nostra situazione e: il governo cli Homu) con– tro le insufficienze italiane. Perchè questo silenzio da una pnrte sola, questo costant.e evit.are /,a. critica nei confronti degli amici, come fossero santi? Non certo per stupidità, ,,oichè, a prescindere dal grado degli istituti in cui molti di loro insegnano (che talora non è affatto garanzia di ·obi.U• tività), ci sono le loro opere, dalle quali emergono chiare capaci.tù di ana– lisi e cli .~intesi. Non per avidità o per lucro immediato: non lui animo eia liberale quesu,, gCnte; epperciù non si vende al miglior offerente, non C(l.mbia. impiego o lavoro .,ol ,,erclrè meglio retribuito, come è nella prassi, appunto, dei liberali; non /,a insomma, la psicl,e della mo,uhzna, che è l'esem[Jio pi,ì classico della civiltà libero.-.c"mbista. Pochi di loro, probabilmente, lo /anno per calcolo di 1111 ·v<rntaggio /nturo: per ingraziarsi i padroni ciel domani, per pavimenum,i .<10/ida– mente le, strada che svolta a si11istrt1. Tutti invece, a nostro avviso, uicciono u,w. parte della veritù per r1n l'Onto di m.oralità politica sbci-gliaw; voiclrè stimano eh~ dicendo 11111.0 ciò dre san110 o hamw visto, non solo offenderebbero gli limici., ma inoltre - e <Jllista la radice della loro ripugnanza a parlare - gioverebbero ai ne– mici, porterebbero gratuiti vantaggi agli avversari. f/auno sl'c/tc, una /Jllr• te, [JCrsempre, come 1,er un atto metafisico - e metafisici in fondo molti lo ~ono proprio; anzi alcuni marxisti si sono persino fatti promotori di ima rivalutazio'ne del marxismo come una ,uiova metafisica universale - e le servono obbedienza .,pontanea (specie i ficmcheggiat.ori), le trilnaano onori, anche quello del silenzio. Con tale comportamento, però, che è il rifl,esso di una. preoccu,pa:ione <mgusta, un piccolo gioco nel gioco dei grandi e delle grandi., quindi vuo– ti.uime, idee, non. si accorgono di t.radire il loro compito. Che dovrebbe essere c1uello di studiare, comprendere ed infòrmare; e, ciò che più im– porta, lradiscono il ptibblico, cioè quelle stesse mas.~ealla cui libcra:ione essi ~i fingono di servire. Sono gente colta a metà, poichè non si può esser certi che sappiano cW che non vogliono dire; sono fra i maggiori responsabili della lentezza con cui progredisce la mutua com.prensione, in tutto il mondo; non 11ono, in. una parola, quello che credono di essere. (Del fenomeno inverso non ci occupiamo; la zoo/.ogio non ci interes.fa ).. DARIO tEDJ

RkJQdWJsaXNoZXIy