Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959

America ! America I Riproduciamo pania/mente questo articolo p"bblicaw sulla rivi&1t1 Dissent dell'autunno '58, che vede luce in Amcrh:u, uppuruo. e auomo alla quale vive un, r-uppo di intellettuali della sÌniMra amcrictma. Que– ,uo articolo fu mandato per la prima volta a Encounler, dot1e rimasero a lungo indecisi se pubblicarlo o no. Poì finirono per respingerlo, pa– ;ie anclle ai troppo interessati comigli dell' Auocitu;ione per la libertà ddla Cultura, la quak temeva che quesla libertà J; <kcisio11-0 le pro-– 'rnrasse delle grane con quegli Enti privpti, che forniscono i Jo11di ,wi,.. ceuari alla .sua vita. Ma non è solo questa storia dell'articolo - pur CMÌ i.struttiva - che ci l,a deci$i a tradurlo. E' it suo comermto, la M- 11cri:ione di un'America spogliata di orpelli, dei suoi miti, e dell'til,. Jrettanto mitologica oppressione della suo tec,iologia. Anche .se Dwishi AlacDonald, il suo niitore, nella uur esaspera:ione, lw superati i. limiti del gioco obbietu'vo, ci ha fornito un quadro utile e istruttivo, di quell'America clie pretende di mantenere la g11ida della civiltà o«identale. Q U A i\ o o T O R N A I a New York l'autunno scorso - pro– prio quando !l.i ebbe notizia del lan• (·io del primo Sputnik - clopo un unno trascorso a Londra e due mesi in Toscana, ebbi la sensazione di a– vere attraversato uno spazio molto IJÌÙ ampio che l'Atlantico. Noi siamo un popolo infelice, sentii, un popo– lo senza stile, senza il senso di ciò c-he è la soddisfazione umana. I no– ~tri valori non sono sicuramente an– corati nè al passato (la tradizione), nè al presente (la comunità). La vi- 1a in America è terribilmente in– forme. Questi prosperi americani sembrano piit lesi e melanconici che le persone èlei più poveri quartieri di Firenze. Anche gli inglesi sem– brano avere una joie de vivre mag– ~iore. Nesswia nazione nella storia è sta– ta pili ricca o ha avnto la aua rie- chezza distribuita meglio; dal 1940 poi, c'è stato un fantastico accre, scel'$i della stessa, contemporanea– mente a una considerevole diminui– zione deHe differenze economiche. Se il socialismo è la divisione uguali. !aria dell'abbondanza, noi siamo as• sai avanti nel cammino che ,,i con– duce. Noi abbiamo molto piit di quanto l'essere umano possa cleside– rare o Ql quanto Fourier, Proudhou, o Marx avrebbero potuto immagi– nare. Come informa Forwne noi spendiamo ollre 30. miliardi di dol– lari all'anno - 18.750 miliardi di lire - in generi voluttuari: sporl, viaggi, caccia e pesca, libri e riviste, liquori, giardinaggio, arreOamento. cinema e televisione, etc. Eppure, uisisto, non siamo felici. Perchè no? Ecco alcune· mie impressioni. l - Gli inglesi e gli italiani san. 259

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