Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959

vero settarismo degli anni che se• guirono la scissione (e anche la pre– cedettero), non più la puntuale obbe– dienza e adattamento ai temi di lot• ta dettati dal partito, partito che per antonomasia era il P.C.I. Oggi si respira un'aria diversa, tale per cui è possibilissimo svolgere a vari li– velH le tesi meno ortodosse senza aspettarsi accuse di tradimento, di agenti provocatori, ecc. Inoltre l'im– missione di elementi giovani nell'ap– para 10, con relativa esaurazionc dei vecchi bonzi, ha permesso l'introdu– zione di tecniche per il rilevamento dei fenomeni economici che non può che giovare alP cfficcnzn del– l'organizzazione. Tanto è vero che le possibilità di confluenze iu azioni comuni degli altri sindacati sono cli parecchio au– mentate; nuche per la ragione che, come abbiamo visto clai dati, In lo– ro influenza tende a diminuire o a stabilizzarsi a un livello inferiore. Riassumendo: a) aumento delle maniiestazioni di fiducia da parte degli operai e impiegati nella C.G.I.L., rappresen– tata dalla C.I.; b) acquisto di una maggiore in– dipendenza di decisioni da parte di quest'ultima nei confronti dei par– titi che le forniscono i quadri diri– genti; e) Acquisizione di una eificenza tecnica superiore, rispetto al passa– to, per l'immissione di tecnici; cl) capacità di svolgere manife– stazioni unitarie con gli altri sinda– ti che nel passato, per ragioni squi– sitamente po1itichc e di concorren– za, risultavano impossibili. l\fa questo non è che un aspetto della realtà. Ci sono altre cifre, che però uon sono di pubblica ragione, le <1uali contraddicono l'ottimismo del quadro presentato più sopra. Quanti sono gli aderenti al sinda– cato? Alcune Camere del Lnvoro hanno compiuto de11e indagini in qnesto senso. Per ragioni comprensibili i risultati sono stati tenuti celati, ma ciò non ha impedito che qualche in– discrezione sia trapelata. Noi ne rac– coglieremo solo una parte, poichè es– sa è sutfieiente a il.lustrare l'altra fac– cia della medaglia. A Milano, la cosi– detta capitale del lavoro italiano, la percentuale degli iscritti .ai sindaca– li, cioè a tutti i sindacat.h non supe– rerebbe il 18% dei tesserabili, cioè di lutt.i i lavoratori occupati. Appe– na 18 operai .su cento si iscrivono a qualche sindacato. Viene spontaneo di porsi allora una dou1anda: perchè questa spro• por.tione fra la partecipazione al sin– dacato e l'altra alla Commissione interna che, tuttavia ,si compie sot– to il uorne e il controllo dei sinda– cati? Naturalmente non è facile ri– spondere in poche righe e, for:,c, neppure in molte. Certamente que– sto fatto testimonia una frattura, di cui, del resto, si avvertì già la preseu– zn parecchi anni or sono, Ira sindaca• to e commissione interna. Allora si volle individuare la causa di questa frattura iu una reazione dei lavora– tori allo stato di dipendenza stretta dei sindacati dal partito, una prote– sta contro il sindacato t< cinghia di trasmissione». Ma poichè da tempo la situazione è cambiata e l'influenza diretta del partito è venuta limitandosi, perchè allora ìl fenomeno continua e si ac– centua? Una spiegazione logica è 289

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