Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

un'accanita polemica e fiere ram– pogne dai partigiani dello status quo col partito comunista. Il rim– provero più severo di questi ultimi agli autonomisti che porgono orec– chio alle sirene di una futura mag– gioranza governativa, è quel1o di ])&gare ad un prezzo troppo alto le future poltrone ministeriali. Il prez– zo sarebbe l'unità della classe lavo– ratrice che "errebbe compromessa nella nuo\fn combinnzione con im– mediate conseguenze politiche ncila organizzazione sindacale. coopera– tivistica e nei consigli comunali. Na– turalmente gli autonomisti non man– cano di ritorcere energicamente l' accusa mostrando il passi"o di oltre un decennio cli - unità di clas– se. Essa non ha dato che delusioni e sconfitte, non ha portato alcun gio– vamento alla classe lavoratrice e non v'è quindi nulla da perdere ab– bandonandola sul terreno parlamen– tare, col miraggio di far breccia nel governo. Se qucsla breccia s'a– pre n16nc tHI uno elci due partiti, nulla di straordinario ch'esso ne ap– profìui. fn 111110 <1ucsto puliferio politico i termini reali della situazione ven– gono ad arie esagerati ed esaspera– ti; si parla inratti cli << terremoti di– plomatici )), cli ((comunismo bian– co », di « mao mao )) italiani e via dicendo, e per ricondurli alla loro j!iusta pl'oporzione è necessario al– lontanarsi dni (uochi d'artificio del– la polemica in corso. Ci accorgere• 1110 allora che 111110 questo tnnnbu• slo si esaurisce nel recinto della c1as– sc polilica e non I rova eco nella co– scienza popolare. Se il contrastato matrimonio tra sociali.::ti e ca11nlici s'ha da fare esso rimane un fatto di ordinaria ammi– nistrazione polilica che lascia so– stanzialmente inalterate le cose. La lanto discussa combinazione di sini– stra pone all'osservatore il seguente interrogativo: come mai in un mo– mento depresso per la classe lavora– lrice, sconfitta, delusa e priva di orientamento, invece cli aver via li– bera soluzioni reazionarie si prean– nuncia un governo di sinistra che a– pre le braccia ad un partito tradi– zionale della classe operaia? Eviden– temente <1ucsto fuluro governo non sarà portato sull'onda della lotta e dell'entusiasmo popolare ma sarà il frullo cli una particolare congiuntu– ra politica della nostra classe diri– gente. Ad essa rispondono l'esigen– za del clero cli riscattarsi da una po• litica troppo succuhc ai voleri ame– ricani, con la quale confluiscono nuove forze economiche che recla– mano iniziative nazionali autonome. E' a quesli fini che si ,•orrebbe con– sacrare il tanto discusso matrimonio in cui le riforme e le provvidenze sociali avranno una funzione subor– dinata e saranno accolte nella mi– sura che non disturberanno l'aclem• pimenlo dei piani f)rcstabiliti. Pos– sono sembrare fatti importanti la fine dell'urnericanismo e della su– premazia ciel c1q>italismo privato ma non bisogna dimeuticarc che mnlli angoli saranno smussati prima che il proge1to sia realizzato e lo potrà essere soltanl(l se darit surfi– eienti garanzie ai vecchi 1>adroni accantonati. Niente di nuovo sollo il cielo d'J. talia, dunque, soltanto intrighi e quaJche illusione, compresa l' il– lusione del nuo"o riformismo che dovrebbe nascere con la nuova li– ne:i politica. Non è escluso che nel 11

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