Volontà - anno XI - n.11 - novembre 1958

pretese dei britannici, gli scandina– vi, gli olandesi, i germanici, i bal– cauici, i latini e i levantini tutti si vengono fondendo tra essi in larga misura - cd in minor grado con i britannici - in una sana moltepli– cità di incroci che, secondo gli e– sperti, formano in America la gio– vcntl1 più bella e piì1 robusta del mondo. Il tempo e la natura umana fanno giustizia. l figli degli immigrati cau– casici, cioè di tutti coloro che sono assimilabili alla razza dominatrice, la razza bianca, diventano un solo popolo, seppur teso, agitato e diviso. Le tracce delle origini sussistono nei nomi, ma la consuetudine con i no• mi pili strani ed esotici negli Stati Uniti risolve anche quest.o osrncolo. Rimane, però, tuttora aperta la grande frattura tra i « bianchi » e « gli altri». I milioni di immigrati erano trop• po occupali nell'aspra lotta per l'as• sistcnzn e di adattamento del uuo,•o ambiente; troppo divisi, spezzettati, frastagliati nella lotta intestina cau– sata dalla gamma infinita dei pre– giudizi e dei rancori portati dal pae– se nat..io, dalla regione, dalla nazio– ne e <lai continente d'origine, per aver tempo cd energie in pii1 per odiare i negri. Inoltre· essi avevano coscienza di essere disprezzati, in– sultati, vilipesi, di essere ospiti non grncliti, di non appartenere comple– tamente da pari a pari nel nuovo agglomerato sociale. Perciò il loro atteggiamento verso i negri era (l'in– differenza o di simpatia, spesso in– conscia, verso compagni di sventu– ra. Pei loro figli, invece, la situa– zione, è completamente mutata: creature dell'ambiente, americani al cento per cento, patrioti e sciovi- nisti, con le medesime virtù ed i medesimi di(ett.i degli altri america– ni; così che i loro sentimenti verso le minoranze etniche non differisco• no - salvo rare eccezioni - dn quelli degli altri cittadini. Sotto quc• st'aspello i negri perdettero dei pre– ziosi alleati nel miscuglio delle mi– noranze immigrate di recente, le <1tmli, in caso di eccidio di r.azza~ ri• manevano per lo meno neutrali. Cinque lustri di sospensione del• I' emigrazione hanno semplificalo e peggiorato il problema delle « rM·.ze inassimilabili >l per il colore o la re– ligione. Tutti i « bianchi » sono ora piì1 uniti e compatti: perciò acquista pili evidenza di prima In massa e– norme dei pregiudizi spesso confi– nanti con l'odio, che li separano an– cora dai negri, dai messicani, dagli indiani, dagli orientali ed anche da– gli ebrei. Un'idea ~enerale delle varie mino• ranze etniche degli Stati Uniti è data dall'ultimo censimento uUìciale, che ha registrato: Negri 13.000.0000, E– brei 5.000.000; Messicani 3.000.000; Indiani 300.0000; Orientali 250.000. Gli ebrei costituiscono un proble– ma a parte perchè non sono una mi– noranza di tolore ostracizzata econo• micamente e politicamente. Sebbene 1'antisemitismo vada aumentando ne– gli S. U., esso non ha ancora rag– giunto proporzioni tali da destare gravi preoccupazioni, pur essendo anch'esso, in modi diversi, « razzi– smo». I messicani costituiscono una mi– noranza di colore isolata e perse• t;UÌtata e disprezzata quanto i negri. Vivono, in grande maggiornuza, uel Sud-Ovest e nell'Ovest (Texas, New Messico, Arizona, Colorad'o e Cali– fornia), occupati in gran parte nei 589

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