Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

dietro di me, tre anni cli vagabondaggi militari e· battaglie, tre anni di i;entimenti normali, amore, amicizia, simpatia ... I nostri giorni di vita non sono come i nostri giorni di morte, e le nostre leggi di vita, non so– no le nostre leggi di morte. Ero tornato in mezzo alla gente, con criterii e coucett.i umani, e dovevo adesso fuggire via, abbandonarli, tradirli volon– tariamente? La scelta era la stcsl:!a: allora era stata fra la sua vita e quella dei quattro.,tedesci, adesso era fra la sua pace e la mia pace. No, non po– tevo dirlo. - Allora? - chiese piano. Mi alzai dal letto e senza guardarlo negli occhi andai verso la finestra. Voltando le spalle alla stanza, lo sentii U"-cire e chiudere adagio la porta. GUSTA\' HERLINC 1lal libro: Un mondo a partfl, ediz. Laler:,;a, Bari. PARLAMENTARISMO,MALATTIA SENILEDEL COMUNISMO Sulla terza pagina dell'Unità in data 4-9-58, Paolo Spriano sostiene cou ac(,-eoto po• }emico la validi1à della lotta 1)er la Costituzione . .Ma il fatto i1uportantc è che lo sostiene contro la rubrica « Arrivi e pntenze » dell'At.'Onli/ in cui a questa formula consunta si era conlrapposta come fommla nuova il conlrollo operaio. Lo Spriano non si dichiara contrario al controllo operaio ma cerca di salvare la linea comunisla che è implici1a– mente sotto accusa proprio in sede proletaria, ricordando che ogni lotta economica non 11uò svilupparsi senza di,•entare lolla poli1iea, e banersi per la Costituzione significa creare condizioni politiche favorevoli a 1rasfomrnzioni di strnllura economica. Ma la que– stione è ben diversa. La critica proletaria al partito comunista non è disputa accademica, è un risve– glio di coscienze e un riesame critico del passalo, Non si fanno dunque disquisizioni tra economia e politica, ma si ri\'endica l'azione del popolo conlro l'intrigo poHtico, l'inizialiva diretta e cosciente delle masse con1ro lo slerile gioco parlamentare e il caporalismo di partilÒ. In quesla critica riaffiorano i molivi della giovinezza anard1ica del socialismo perchè si scopre che il comunismo sor– fre di una malattia senile che si chiama statalismo o parlamentarismo. Applicare la Co– .6tituzionc? Essa è stata la prima scon611a delle masse popolari che furono disarmale e costrette a rinunciare ad ogni possibile realizzazione immediata per questo minestrone giuridico. Tuttavia se in esso c'è qualcosa di buono pen:hè non ar6darne la realizzazione all'azione popolare ,lal momento che la classe politica si dimostra impotente ad attuarlo. ln essa c'è scritta una riforma industriale ed una riforina agraria; ebbene che l!ia rea• lizzata dagli operai e dai contadini, che sia applicata da essi nei campi e nelle officine; in essa e'e scritta anche l'aulouomia regionale: ebbene insorga il popolo contro i pre– feni,giherna e le loro ordinanze liberticide in contrasto con movimenti ed esigenze lo– cali. Ed invece uo, realiuare la Coslituzione significa abdicare all'azione per gli inlri– ghi politici, non distmhare l'or<linc pubblico cd aspcllare disciplinati gli aborti dei connubi parlamentari o le sentenr.e eruuate da illuslre toghe alla Corle cl,stituzionale. Tutte le c:iuse sono buone 11uando risvegliano 1lal letargo la ('oscicnza ,lei popolo, siano eSl!I'di oatura politica od economica. Se il controllo operaio è inteso in senso rivoluzio– nario co111emetodo di espropriazione delle imprese capitaliste, attorno a questa parol11. ,l'ordine po1ranno rianimarsi le speranze proletarie, perchè essa prima ancora di essere ri,"Ol11zio11e è preparazione liberlaria ad 1 essa, acquisizione di una nuo,•a coscienza 80• ciale. Se, invece, viene inteso come formula giuridica, come pateracchio tra padroni e operai nella fabbrica capitalista da ottenersi tra accorgi111en1i avl"OC11.teschi e maggio– ranze parlamentari, alleluja ! niente di nuo,•o sotto il cielo. 565

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