Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

del pensiero, mescolando, così, vi• ta ed opere in maniera da darci una cosa sola inscindibile. Remy de Gourmont è uno degli scrittori più originali che abbià co– nosciuto. Ha scritto moltissimo e di tutto, e nessuna delle sue numero• sissime opere è una ripetizione. Per quanto si çerchi è difficile trovare un altro scrittore della sua pOrtata con un'opera così complessa e va• ria, tanto che qualcuno l'ha para– gonato, non a torto, a Voltaire. E' stato poeta, novelliere, roman– ziere, saggista, storico, critico, filo– sofo, filologo, naturalista, e, come diceva un suo critico, era tutto que• sto, non separatamente, rna insie• me, ed ognuna di queste sue qualità era il complemento di tutte le al• tre. Solamente citando alcuni tito• li delle opere alle quali si è dedi– cato, noi potremo (arei una pallida idea di quello che è stata la sua at– tività intellettuale. Da Che: les Lap– pons, usi e costumi e leggende di questi popoli, pubblicato nel Ionia• no 1890, alle sue raccolte di poesie. ai suoi Epilogues, vi è continuità di studio e di analisi. E' dello stesso 1890 anche il roman:r.o Sixtine, dO\•C sviluppa il suo estetismo simbolista, ma anche i suoi libri di scienza so– no stilizzati come quelli di immagi• nazione. Vediamo cjualcuna delle sue ope• re più da vicino: Le Latin llfystique per la critica umanistica; il Livre des Musques per la critica contem• paranca; Esthétique de la langue française per la filologia; la Cultu• re des ldée$ per la saggistica e la Physique de l'Amour per la storia naturale. Non vi è mutamento di to• no. ad esempio fra le sue Promena• des Litteraires e le sue Promenades Philosophiques, dai suoi libri di lin– guistica a quelli di zoologia. Egli pensava cc che non bisogna mai esi• tare a far entrare la scienza nella letteratura o la letteratura nellu scienza. Il tempo delle belle igno– ranze è passato, si deve accogliere nel proprio cervello tutto quello che può contenere di nozioni e di ricordi, che il dominio intellettuale è un paesaggio illimitato e non una serie di piccoli giardini chiusi dai muri della diffidenza e del disprez• zo )), E gli insegnamenti che si traggo• no da tutte queste sue opere sono indubbiamente diversi anche nella loro unità. In Sixtine, ad esempio, ci insegna che il mondo è una no• stra rappresentazione. In Une Nuit au Luxembourg, che la morale d'E. picuro è superiore a quella cristia– na. In Un coeur Virginal, vuol pro• vare che una giovane non è solamen• te un giovane cuore ma un giovane corpo umano completo. Tesi che tra• sportata poi dall'uomo alla scala di tutti gli animali farà da tema al li• hro su la Physique de l'amour. Ma sono i suoi Epilogues che pubblica per ben 25 anni nella rivista ltfer• cure de France, della quale tanta parte ne è stato, e ehe raccolli in set• te od otto volumi, contengono il mi– gliore del suo pensiero e il suo com• mento alla vita, che nel loro insie– me sono da considerarsi la sua ope– ra migliore e la più rappresentativa del suo spirito e de) suo tempera– mento. Davanti alla vastità e la diversitù della sua opera qualcuno ha voluto definirlo un « dilettante)), accusa che in verità non gli si può rivolge• re, anche se ha studiato e si è sof• 545

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