Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

mani, nè in alcun altro giorno a venire. li sole illumina ogni alba un mondo nuovo. Che tuttavia la parabola, la cur– va d'ell' ultimo miliardo di anni, quando sarà pesata a pieno, abbia un giorno a dare una formula, se non risolutiva, per lo meno appros• simativa del tempo a venire, questo, lungi dall'essere un credo, un so• gno, una utopia, sta per i cultori delle scienze esatte come posizione non volgare, nè fantasia da perdi– tempo. Che esista w1a Giustizia con la G maiuscola di fatto o possibi_le non lo so. Che esista in atto, anche nel momento attuale, una evoluzione delle specie viventi, questo lo ho per certo. Non è un assoluto; è tuttavia qual– cosa di concreto, che (a largamen– te senza di ogni metafisica del so– prannaturale. D. PASTORELLO Lo scritto del Merliao, con cui polcmi:,:u Paslorello, non potevi; cerlamente u'ere, thiuso, nei limiti d'una noia bibliografica, la pre1esa d'csseM una vera e propria confo– tazionc del darwinismo; ma si limita\-·a a muovere alcune obiezioni, secondo noi molto precise e molto acute, all'applicazione allora in \'Oga (lo scritto è Jcl 1893) della teoria darwiniana dell'evoluzione biologica alla sociologia. Coutemporaneamente o (1uasi il Kro• potkin veniva pubblicando nella slcssa :rivista La Société Nouvelle i suoi saggi, raccolti poi in volume, sul mutuo appoggio come fattore dell'e\'oluzione, i quali illumina\·ano di luce nuova il, campo di questi studi, dimostrando l'importanza dei fattori solidaristici, cioè di quei fattori che appunto il Merlino rimproveJ"a\'ll al Novicow (che era, sia detto incidentalmente, non un inglese, come crede il Paslorello, ma un ni!so) e a quelli della sua scuola di a,·cr trascurato. Ora il Pastorello se la prende col Merlino per il bisticcio che il più flllo è colui che .sopravvive e colui che .sopravvive è il piU atto: bisticcio che non è del Merlino, ma deha teoria in questiouc, e che rimane, a parer nostro, un giro vizioso di parole anche dopo le spiegazioni del Pastorello, il quale fa la strabiliante 11Coperta che il sano è più adatto a vivere del malato! Dopo di che non solo il PastorelJo non discute nessuno degli ar• gomenti me!!i in campo dal Merlino, ma si limita a fare una difesa della teoria dell'evo• lu1ione, che si conclude con questo squarcio: « Che 1uttavia la parabola, la eur\'a del• l'ultimo miliardo di anni, quando sarà pesata (.1ic) a pieno, abbia un giorno a dare una formula, se non risolutiva, per lo meno approssimati\'a del tempo a \'enire, que~to, lungi dall'essere un credo, un 5ogno, un'utopia, sta per i cultori delle scienze esatte come po– sizione non volgare, nè fantasia da pertli1empo. Che esista una Giustizia con la G maiu– scola di fatto o poS!ibile, non lo so. Che esi!ta in atto, anche nel momcnll) a1tuale, una evoluzione delle specie, questo lo so per certo ». Dunque, il Pastorello non sa se esista una giustizia (con u senza la maiuscola non Ila importanza) di fatto o possibile; il che suona davvero in modo molto strano per noi che siamo anarchici. Egli forse attende per saper\o che sia pesata la curva dell'ul– timo miliardo di anni! Noi im•ece, senza presumere di conoscere qualcosa di assoluto, Jo sappiamo già e lottimno con tutte le nostre forze per il suo lrionfo l)rossimo o lontano. (Tra parentesi, per quanto chi scrive non abbia nessuna cultura scientifìcn, gli paiono però azzardate cer1e affennazioni così sicure che sono nello serillo di D.P. come quella \-:che tulto ciò che conosciamo parM da falli controllati». Quante \-'erilà scientifiche si sono, attraven;o i tempi dimostrate non-verità; quante teorie aecellate da scienziati 54.l

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