Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

tra determinata direzione, talché, se l'uomo ha davanti a sè come anima– le un avvenire, dò sta appunto nel non essere un individuo specializ– zato, ma aperto ad ulteriori modtfi. cazioni. Affermazione gratuita è pure quel• la che ritiene che: quanto piii la ci– viltà avanza, tanto pili il debole sia rispettato, ed il forte eserciti meno la sua oppressione. Asserzione gra– tuita, nel senso che se ciò vale per la forza fisica d'ei muscoli, non vale affatto per la fon;a fisica del cervel– lo che mai, come in questo periòclo, opprime con la sua superiorità i cer– velli rimasti in arretrato nel loro iwiluppo. Nella evoluzione delle specie ani– mali il cervello conta esso pure e non è un esagerare il tener per cer– to che la fase attuale della evoluzio– ne umana ha per tema principale la corteccia cerebrale in confronto col vecchio dieucefolo: il controllo, in paragone con il snbcosciente, con la somma delle C'apacità ereditate da– gli avi. • Non esiste alcuna correlazione fra la teoria Darwiniana e la così detta giustizia, cioè con le abitudini più recenti codificate. E' nelJa pluralità delle abi1udini degli umani che si afferma la mi• gliore, la più atta a ~ussisterc. La na1ura ciecamente lancia sul tappe– to della vita le forme più diverse; ~olo, fìnchè esisterà una varietà: di forme, una avrà modo di imporsi; ogui conservotorismo è già di per se stesso una condanna a morte, sia pure nell'opulenta veste di un cr'i– stianesimo o di un già superato na– zionalismo. Il Merlino osserva che l'intelligen– za usata ad ingannare altrui non può 542 essere considerata << da sola D l'atti• tudine che dà diritto alla sopravv.i– venza. E ciò è lapalissiano, quando si include quel - da sola - che cambia tutto! Anche la salute - da sola - non dà diritto alla sopravvi• venza, eon venticinque morti al giorno in Italia per lllcidenti auto• mobilistici. L'evoluzione conta un miliardo di anni di prove e riprove; non ha fretta. Ogni tentnth•o per inqua– drarla i11 uua legge (emanata da chi?) in base a poche decine di an– ni cli O!'servHzione da che (u procla– mata, significa anticipare a priori quanto forse altre generazioni po• tranno forse tentare, con un cÒrre• do di fatti ben più ampio di quelli op;p;i a uostra conoscenza. Acrobazie di intellettuali a1la ri– cerca di un pubblico di mediocre cultura. t)uanto va affermato si è: se qual• che cosa di ampio, di importante~ di ~erio è a noslra disposizione per trarre. non dfro una regola, ma una probabilità per sopra,,yivcre, quc,– sto sta nel cielo di mille milioni ai anni, nei qua]i si è sviluppata la vi• la e vep;etale ed animale. ] ,;cimila anni biblici, al parago– ne, fanno ridere; i duemila d'ef cri. stianesimo fanno piangere. In questo relativismo, che è il no~ stro ambiente di ogni giorno, il cer– care un assoluto su cui appoggìarBi è la mania, la viltà di quanti, a pen– sare al loro domani, provano un terribile mal di testa. Più ditficile è evidentemente il destreggiarsi, in buona fede, poten– do, fra il continuo mutare dell'am– biente, che mai fu queJJo di oggi e che non troveremo per certo nè do-

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