Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

mente eccessiva ci ,;i fa an(·he o,:.ser– vare che i vecchi partiti politici fran– cesi e i loro giornali, benché ammu– toliii e mortificati, sussistono anco– ·ra. Ebbene, è (acile prevedere che essi vivranno finché non daranno un scrio fastidio. E con ciò? Il regime del partito unico non è mai stato un punto di partenza, cioè un'esi– genza ideale, dei regimi totali1arL ma un punto d'arrivo, cioè una ne– cessità pratica. In Italia, dopo la conquista d'el potere da parte delle camicie nere, i 1>artiti d'opposizio– ne sopra\'vissero ancora quattro an– ni (dal 1922 al 1926). Benché molti l'abbiamo dimenticalo, i governi di Mussolini e di Hitler furono, nella l~ro origine, )?ovemi rii coalizza– z1onc. Purtrop1lo, al sorgere d'ogni dit– latura, non mancano mai i volente– rosi dei Jlartiti democratici c-he si illudono, offrendo la propria colla– borazione-, di trasformare il ciclone in pioggia benefica. Ed è certo dw ]a storia non è <'O!l-trelta a ripetersi se<·ondo le legµ:i oaturali della me– teorologia; ma nessuno è stato mai in ~rado di sostituire i rapporti del– le forze reali eon i pro1,i·i desideri. Quanti imbecilli non ,:.(•nmmetteva– no sull'evoluzione liberale e s.oda– lisla del fascismo italiano. Vi fu per– fino un anarchico romagnolo 1 che scrisse un libro per indi~are nel re– ~imP di Mn,:.!l-<lliniuna forma ori~i– nalc d'anarchia, appunto l'« anar- 1·hia armata >1. A f'osto di ferire le !l-11s<·e-ttibili1à <li molti amici franresi è necessario a~!!itm~f'fP <·he. a nofl-tro modo di 1 Dobbiamo 1lin' ali' amio::n Silo11e che proprio noi a11arcl1ir,i 11011 conosciamo l'a– n11Tchico del quale egli 11arla (11.d.r.). 522 vede1•e, se vi sono ancora dell~ pos• sibilità di concepire uno sviluppo non totalitario della loro attuale cri– si (e ve ne !:iOllO),ciò non dipende nè dalle qualità personali del can– didato dittatore, nè da una pretesa immunità del loro carattere nazio– nale. La psicologia del capo, nella genesi del potere totalitario, è certa– mente importante, ma non decisiva, come l'esperienza dimostra. Si sa d1e i suprruomini, essendo forte– mentr infatuali della proJtria voca– zione eecczionaic, hanno mi11ore li 4 bcrt~ rii s('elta clf·i comuni mortali. Pilsudsky. Hor1hy. Salazar non era– no dei bevitori di i-anguc umano; ma. non senza l;>rt11alitì1, Curouo in– dotti a ,:opprinwre le libertà poli– ti<'hc dei lol'O paefl-i dalle dure 'nc– C'essità della (( missione n alla ( tua.le i-i sentivano <·hiarnati. Né Mussoli– ni era uomo pri\'6 di volontà; ep– pure. ad oi;!ni fa:-;edel suo svilupf)O, il fa;:r-i;:mo italiano finì sempre col prcndr·n· una direzione contraria a qurlla <·he il duce avrebbe prefe– rito. Chiunquf" abbia capito che cosa sia, nella societi:1 moderna, un regi– me totalitario. in quali aspetti es– ,,:enziali f"SSOsi differenzi da un re– ~ime autoritario di vecchio stile e da quali necessità oggettive C!l-!.O pos- 5-a e;:iwre SU1Zgcrito a unu classe di– rii;!ente anacronistica, sa anrhe quant(l ,,ia !abil<' l'osta,·olo che t_•on– tro di es,o può rappresentare la tra. dizionf' .:101·i,·a. Perl'hé nasconc1erci ehf' urw ricC'a lradizionP l'Onticnc temi di clof111C'11z(1 per l'uso di tutti i re,:imi? Si può a~giun~erc che, quanto pill il pac!:ic in crisi è IHO· ~rcdito, tanto meno esso può essere governalo da una clittatura militare. In una ~rande nazione moderna il

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