Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

care il costume d'una parte di quel– la daSse intellettuale o a discutere l' opportunità della tattica seguita dai vecchi politici; pensiamo invece che sia nostro preciso dovere di con• te~tarc gli argomenti pseudo-demo• cratici invocali da taluni per giusti• ficarc il proprio appoggio al col1>0 di S1a10 e Je proprie illusioni d'un suo probabi'le sviluppo liberale, poi– chè essi ci sembrano smentiti, oltre– chè dalla conoscenza del dinamismo delle forze in gioco, anche dalla no• si ra esperienza della genesi del fe. nomeno totalitario nelle sue nrie incarnazioni. Ma giova anzitullo sgombrare il terreno da alcuni eq11i• voci grossolani. OE?nuno !-a quale importanza ha avnlo. nel disarmare ogni velleità di resii1tcnza nl col1)0 di Stato del ge• JJeralc Dc Gaulle, il famigerato ar– gomento del 1< minor male ». E' il ca~o di ricordare che questo lo si ritrova puntualmente all'origine di tutte le capitolazioni. Sì, vi furono dei liberali e dei cattolici che a suo tempo accettarono di collaborare con Mu!-solini e Hi1lcr come il minore dei mali offerti dalla situazione an– ta. Prrché stupirsi? Non v'è sciaE,.ru~ ra di cui non sia possibile inunngi– nar<" qualcosa di peggio. Bertrn.nd Russcl, ad esempio, ha fatto notare che la stessa dominazione mondiale totalitaria, da lui sinceramente a– borrila, 1mrebbe un male minore ri– spetto alla probabile fine di ogni vila umana sul nostro pianeta come coni::cguenzn d'una guerra atomica; ma Ja totale estinzione del pianèla. a sua volta, potrebbe sembrare II un buon cristiano preferibile alla dau. nazione eterna, La vera dannazione drl pensiero e della volontà umana t! invece in questo disastroso modo di ragionare, è in questo modo mec– canico di semplificare la realtà in dilemmi perentori e di non lasciare agli uomini altra scelta che tra due mali. Chi l'accetta, si pone in un ingranaggio tirannico. Se ne avve– dranno ben presto anche i compagni di strada del gollismo, essendo faci– le prevedere che l'opzione del mi– nor male si ripresenterà alle loro coscienze in ognuna delle prossime fasi di sviluppo del piano autorita– rio e diventerà per essi sempre più difficile spezzare la catena delle ac– quiescenze, poichC di volta in volta la situazione apparirà più grave e l'ahcrnntiva pili fosca. lntanlo, fin da adesso si può os– St'rvare come i fautori del nlinor male non mettano l'accento che sul– l'aggettivo. Quasi per rassicurare se stessi. essi hanno attribuito un'im– portanza esorbitante ad alcune iso• late misure prese dal governo con– tro qualche elemento 1>iìiimpazien- 1e degli « ultra ». Hawio forse di– menticato che ogni potere autorita– rio. al ,mo esordio. ha sempre dovu- 10 difendersi contro i propri soste– nitori troppo zelami? (Conlro cli es– si, Mussolini e Hitler, com'è noto furono spietati; anche alloro quante vane speranze suscitarono quelle persecuzioni). Non è l'odiosità di certe analo– gie che può trattenerci dal persiste– re nel rilevarne delle altre, per sfa– tare una pretesa originalità dell'av– venimento francese. Poiché ci viene additata, quale crisma del carattere democratico ciel nuovo potNe, la sua investitura parlamentare, come non ricordare che la maggior parte dei governi totalitari ebbero la stes– sa consacrazione? Con fretta vera• 521

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