Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

vita stessa, canccl.la Jalla sua csi• stcnza tutto ciò che è erfimero, O• scuro, per cantare 1e lodi del mon• do artistocratico. Non è un 'utopia per fanno Due– wil~. L'artistocrata ,·uole oggi que• eto mondo. • Opponiamo, fin da ora la vita dell'arte a <1ueUadel nulla. E che i nostri atti siano belli. Noi ,·ogliamo che la bellezza esista da ora. Non ricacciamola eternamente uel futuro. Da oggi la vita deve es– sere un'opera d'arte, per coloro che vogliono viverla. Debbono comb1Hte• re tutto quello che ostacola il loro ideale, tutto ciò che non è conforme alle loro asp.irazioni ». A <1uesto punto l'artistocrata La. caze-Duthiers precisa il suo pensie– ro, dà alla sua artistocnzia il suo vero significato filosofico e scrive: «l'artista è necessariamente anarchi– co, poichè la società in cui vive cou• traria il suo sentimento estetico, poi– chè non trova nella vita sociale che brutture. La rivoha nasce natural• mente nel suo cuore, davanti allo spettacolo dell'iniquità. Non gli .si può domandare di sottomettersi al– le leggi che violano la giustizia, che offendono l'armonia del.la ,•ita, che sono per le "classi senza arte" un mezzo di oppressione e di dominio. L'anima di artista è più in rivolta che tutte le altre, pcrchè essa si ac– corge più che le ahre di ciò che è meschino e falso, di ciò che è bana– le e b~utto. Colui che si rende con• to delle brutture su cui la società poggia è un artista ». Tempi felici q·ue11i del 1913, quando gli artisti s'entusiasmavano per la conquista del bello, e dentro di sè armonizzavano aspirazioni e realtà ed ognuno non poteva sop• 494 portare la menzogna senza sentirsi. avvilito dal disgusto. Da allora il realismo ha preso il sopravvento in molti. Ci si è adatta– ti alle fantasie e alle imposizioni di una società perversa e decadente, l'arte è stata mercanteggiata e l'arti– sta ha sopportato senza disgÙsto le menzogne e le brutture del mondo di cui si è fatto sostenitore. Ma non tutto è sprofondato in questo disgu• stevole opportunismo; spiriti forti hanno, nonostante tutto, riaffermato la loro fedeltà all'ideale, essi sono rimasti ar1is1i e come tali si sono affermati. Perchè u l'arli.sta è l'uomo che sa armonizzare i suoi atti con il suo pensiero; è l'uomo che fa' ciò che vuole; è l'uomo che non si sotto– mette a nessuna autorità, respinge ogni freno ed arriva a realizzarsi pienamente, qualunque siano gli ambienti in cui si tron. E' l'uomo che ama la vita, che vuole scoprir– la e vuol vivere tutta la hellezzu che essa contiene ». Riconosco che è raro, oggi, incon• trare tali uomini, mentre vi sono tanti poeti da salotto, raceontastorie, po,•eri pittori, imbrattatori di tele, compositori di valzer lenti o di tan– gos e tuui si ritrovano in un vuoto di cortigiani con una mentalità ri• pugnante. Verranno gli uomini libe– ri artisti o uomini veri, ed allortt fiorirà un'altra urnanità che non rt• vrà bisogno di leggi, di dogmi, che J>roclamerà la bellezza della vita. Certo, perchè ciò avvenga, OC• corrono degli spiriti forti, molto tem1>rati e decisi ad affermare il di– ritto di vivere la loro vita integrai. mente, che oppongono la loro con– cezione ideale a quella stereotipata imposta dai mediocri: ma l'artisto-

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