Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

L' A R T I S T O C R A Z I A 11 3 mau;io u. •· e morto ■ Parigi, ■ll'et8 di ottanta anni, Cerard De Lacue Duthicr,. Letterato, poeta, 6losofo, U$iduo collaboratore delle pubblicazioni di E. Armande; e di altri periodici libertari, è at■to uno scrillore prolifico. Ha luci■to oltre una ventina di volumi inlereM■nti, Ione altrettanti inediti. Nello &eritto che segue è pre5■ io esame una 1u1 concezione origi– nale, l'aristocrazia, cioè l'ane di cerle per&one, do111e di una partico– lare scnsil.ilitia di ,•i11, di creare nuo,•e forme umane di ,•ita (n.d.r./. J N UNA CONFERENZA che è stata poi pubblicata, Gérard dc Lacaze Duthiers ha esposto ciò che .erano l'arlistocrata e l'artistocrazia. Ha tracciato, se cosi si può dire, una teoria che, al contrario di quel- 1e che lianno successo, uou im– pone nè credi o assiomi imperativi ma propone. invece, una forma di pensiero e di vita, ed invita coloro che si sentono disposti ad accettar– la ad operare in uno spirito di libe– ra indipendenza, per vivere bene. « Per l'uomo che aspira a diven– tare migliore, per l'uomo che non può accontentarsi deJla morale soli– ta, per l'uomo nuovo che rinuncia a subire l'influsso di ambienli medio– cri, non polendo acclimatarsi in una socielà che è in contrasto con i suoi sogni e la sua azione, la sola morale che lo libera e dà un significato alla sua vita, è la morale della bellezu. L'uomo nuovo, l'uomo migliore è anche 11rtista. Egli ignora le nostre divisioni sociali, le nostre piccolo ba11aglie elettorali, le nostre con- tingenze e i nostri sospiri. E' ben al di sopra di tutto ciò. Tuttavia non è l'artista delln torre d'avorio. Non si isola dagli uomini, li osser– va cd ama tutto ciò che ha un'origi– nalità sincen >t. Non bisogna stupirsi troppo se nell'opera di G. de Lacazc Duthiers si trova spesso la parola « artisla » che per lui è sinonimo di arlistocra– ta: « l'uomo artista non concepisce la vita come gli altri uomini. Per– ciò egli la vive veramente. Ne sco– pre il senso profondo. Traduce la sua scoperta in un'opera di bellezza ». Così, rendendo omaggio alla stessa vita, che egli ricrea in lui e per lui, l'artistoerata innalza la \'ila verso al– tezze impensabili da coloro che la misurano con i concelti morali o i disegni dei politici. A questa vita ba. nale, con formule assurde e vuote e folse, egli propone una vita supe. riore, piena di dignitì1 e di arte. Egli crea la bellezza e l'armonia rendendo più bella e dando un si• gnificato profondo e magnifico allit 493

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