Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

erano diciassette partiti politici nel– l'ultima legislatura, un irazionamen• to continuo delle forze presenti, dcì cambiamenti continui, dei rinnega– menti come quello di Guy Mollet e del partito socialista che fecero .\a campagna elettorale sotto lo slogan: ,e Pace in AJgeria », ed inviarono poi 400.000 soldati per« pacificare» il paese. Tutto questo ed il continuo deficit del bilancio che condusse il paese, in pieno sviluppo economico, sull'orlo del fallimento, spiegano co– me la grande maggioranza della gen– te voleva che le cose cambiassero. Si sono potute fare delle conside-. razioni verbalmente molto energiclìe sulla mancanza di carattere dell'ulti– mo presidente del Consiglio dei Mi– nistri P!limlin, e della sua maggio– ,anza parlamentare che non ebbero il coraggio di arrestare o di far ar– restare i colonnelli di Algeria ed il generale Massu ed i principali xe– sponsabili dei Comitati di Salute pubblica. La risposta potrebbe essere <1uella della storia dei topi che de– cisero di auaccare un cam}>anelto··at gatto per essere avvertiti del suo ar– rivo. Chi attaccherebbe il campanel– lo? Chi arresterebbe i colonnelli di Algeria, il generale l\'Iassu ed i suoi paracadutisti? In Francia, in tutte le caserme, dei Comitati di Salute Puh• blica erano costituiti, la gendarme– ria e Ja polizia non accettavano più di battersi per là quarta Repubb,li– ca. Un tentativo di arrestare i capi dell'insurrezione si sarebbe tramu– tato in un'offensiva delle forze ar– mate reazionarie. Non ci sarebbe sta– to neppure una guerra civile. Ho partecipalo alla manifestazio– ne della sfilata dalla Nazione alla piazza della Repubblica. Vi erano circa 250.000 persone ( la popolazfo. 482 ne parigiua è <li cinque milioni di abitanti) e su qucstH cifra 150 circa erano o dei comunisti o gente :in– fluenzata dai comunisti. La maggior parte delle grida lanciate erano de– gli slogan del partito. Al di sotto <li tutti <1uesti fatti di superficie, che si possono interpre-· tare con uno spirito di parte che non permette di scoprire l'essenzia– le, vi è una realtà molto più pro– fonda: il disfacimento della società francese. La crisi parlamentare non è che la schiuma, la superficie, il' riflesso di una realtà più profonila e più grave. I partiti politici nou sono più malati del paese di cui so– no J'imagine. E Jo sono in <1uanto che possono esistere in così gran– de numero e trovare degli elctfori molto numerosi per dargli vita con il disordine continuo inevitabile eh'e ciò implica. Se anafo:ziamo Ja struttura della società francese, constatiamo innan– zitutto forze differenti quasi equiva– lenti, sia per il loro numero sia per 111loro forza. Su ventun milioni di persone attive circa la metà è com– posta di salariati, dei <1uali6.500.000 sono operai industriali. Il resto è composto di lavoratori agricoli ( 1 milione 100.000), cli funzionari e di impiegati ( 2.100.000), di « quadri » (tecnici) e di «professionisti libera– li)). Questi cosLituiscono delle classi a parie sempre più potenti ( 1 milione 701.000). Tra l'altra popolazione at– tiva troviamo l.400.000 d'agricohori proprietari con le loro donne ( circa 2.300.000), commercianti e padroni d'industria ( trascuriamo i piccoli

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