Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

ligione, né dallo filosofia, né dallo gi'wtl– :iio. né dolio .Jeien:o. La criminalità n comba1tul1 e.on gli 11n1i 1u·o«di111enti e con la .Se.Ma tuaeia con c.ui 1i .t0no combattute c:erle malattie, come la 1uberc.olo1,ie la pe.111e.Bisogna c:erc.are nelle i.ttitu:iioni .ociali i mie.robi che andenano ed incanere11i5e0110l'indi• viduo. E l'an,bicnle sociale d·oggì ed an• che quello familiare offrono le condi:iiooi migliori J>U lo sviluppo di tali 01icrobi. Conce.aione ormai ,·t«.hia ma che non ha trouto ancora ncuuna applica:iione pra• lic.a. Slams e DIDH Lo 1teuo 11roblc.ma C trnmuo iu Ubcrté ( 16 maggio J9S8) da t. Laumièrc, nello 1,cri110« Ln délin11uam:e j11vc11ilc •· l11 e,. lìO è 1>reso1>ar1icolarmcnte in c1a111e la dc– lim1uenz11 giO\'Hnilè negli S1111iUniti. li fenomeno è llato esaminalo da llarri1011 :Salii,bury in liClle ar1icoli 1>11 Ne11J York 'fime. J ris11ha1i di 1ale indagine dicono che la delin<111c11:ia 1i manirc11a 11,ec.ial– mente nei 11uartieri suburbani dove anche i granuieli 10110dh·entati degli 1/um, e ra– gani cd adolcsccn1i sono abbandonati a .e 111eui, c.011re11ia tbroglian.i da 101i ed a cOJJtiluire una socie.là a parie. Sono ra– gani d:.i JO ai 20 anni che 1i raggruppa– no in gangs 1•cr sfuggire alla 10li1udine, per llringere i 1,rimi legami di comarode– rie e Ji amicizia. Etl ogni got1r difende il 1uo mardapicdi, il suo 1erri1orio coruro le inc.11n1ionidc.Ile ganp rivali e lo difende mohe \Ohe con la \·iolenu delle irihù tcl– ngge o primi1in. Anche qui miseria e 10- li1udine sono all'origine della deli1H1uc.n• sa. (Si po1rt:bbe obicu.111re che mohi dclii• ti del dopogucrn 1011011a1i com1>iu1i da giovani di buon.111 rami&lia. Ma 1peuo an• che i giovani ricchi o agiaii •i 1ento110ab– bandonati dalla flmiglia e 1c.11tono10pra– tu1to 111a;uggc11io11e di 1111a 1ocic1ÌI in cui qualche for1t111010 arriva bcilmc11lc al tuc– ceuo come divo, come campione tJJortivo o con il danaro cd essi vogliono • luUi i C061iu,cire dall"anonimato). Trulormore I' 1mbl1a11 Frecdom (Londra, l2 maggio 1958) lrU· lando quest'argomento lo conclude con ri– ffestiioni che facciamo 11011re. Finché la no.tra socic1a promuovera la .-iolcnza org:miz&:1ta, vi 11r~11110 individui che ,oeeomberanno alb cupidigia ed alla violenza. l deboli reagi,eono alle fnulra– :iioni dell'ambiente con ani antisoe:i,li, cd un le.Jl per misurare la civihà di una cowu°– ni1à uri il 1110comJ)Orlamcuco , ·e.no i suoi. e.le.menti deboli. Purtroppo la nos1ra Heie1à non ha 1em– po, né iiimpatia, né danaro 1>ercercare di ricuperare il pugno di delinquenti o dl illcgalisli che lili 1rov11110 nd liluo 5eno. L so1>tenitori del no:uro ordine •ociale sono 1roppo occu11a1iad org:miuarc la \'iolen– za su larga scala 1>ercom11rcndcrc che le 1,crsone sono in larg11misura contlizionu1e tlall'11mbie111c in cui ,•i,•ono..• Educazionee pace N. S. nell'Adunala dei Re/rallari (New York. IO e 17 maggio 1957) 1>rendelo 1pun– Co dal libro di Maria .\lonteuori e Educa– zione e Pace», per rare 11p1,ropria1icom– mcoli e riflessioni 1111 rnc1odo educativo di quella grande educalricc, 1ulle involuzioni che tale mc.lodo ha ,ubico J>Cr e.oli•• di imi– tatori che non ncvano l'i111elligcnaa ed il cuore di Maria Monteuori. Si III che le concc:iioni pedagogiche ed il metodo mon• IC5$oriano hanno :l\'1110più 1nceeuo all'e• itero (do,·e fOnO applicate 1pec.ialmcnte in Olanda) che in Italia, dove la aeuola è an– corala a ,·t«.hie eonce.aioni e in gnn par• te in mano ai preti. N.S., dopo ncr chiaramen1c 1picga10 il C0IICCII0inform:uore del mc.lodo DIODI~ soriano (seguire lo 1viluppo 11a1urale del bambino, l:asciare che la 1ua penionalil.1 ai 1viluppi. spon1aneamcnte, llHCnH di qualsiasi costrizione od autorit1ri1mo ed al suo posto la libcr1à, formento fecondo di (lt1alsiasi manifcauu:ione umana) citll (IUalche brano del libro che chiarisce me– glio alcuni dei princi11ii h1111ilnri della con– f'C:iione educa1i,·a della Mo11tet1ori. 351

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