Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

« E' errore, che l' adulto sfo chkl– ,rtato. a plasmare il bambino per dar– sii la forma psicl1ica voluta dalla società. Per colpa di questo antk.hissimo e grossQ• lmw er1uivoco nasce il contrask> e la pri– ma guerra fra uomini destinat-1 ad amarsi; tra padri e figli, tra maestri e allievi. L'uo– mo vecchio ... come suo primo gesto so/• foca il bambillO ». Di quesla lolla tra bambino cd adulto rimarranno tracce in tutta la ,·ita, e il bambino fatto uomo µorlerà in sé le ri• bellioni, i complessi, le neurosi ecc. Perciò bisogna studiare il bambino « 11011 come creatura dipc11de11te,ma come un es• sere i,ulipc,id~mte che va con.siderato per se stesso. Dobbiamo ricorrere al bambino come ad un Messia, ad un salvatore, a un rige,ieralOre... e il bambino e veramente un vcgge11te, cl1e ci porta come dono u11a fiammella illuminante ». Un bilancio Con questo 1i1olo Anuro Carlo )emoli nella rivista Il Ponte (n. 4, aprile 1958) fa un bilancio dell'operato del governo de– mocris1ia110 che è durato dieci auni. Il bilancio è fallimcn1are anche se A. .C. ). riconosce che il partilo D. C. ha saputo mandare al governo i suoi uomini miglio– ri ,(e nel caso, quindi, che la D. C. dovcs• se di nuovo governare da sola uon potrà ccrtamcme fare di meglio). Anche per il fascismo le leggi furono, in gran parie fatte da uomini illustri, ma quelle leggi furono infolicìssime perché gli uomini che le fecero, pur essendo illustri e maestri lucidissimi nella cattedra, sentirono la ne– fasta influcnz:i del regime. « Il regime guasta gli uomini, e 110/l ne è migliorau., ». Ecco una gr:indc Yeri1à che va bene, ag– giungiamo noi, per tulli i govcmi, anche quando sono un 1>oco meno corruttori di q·uello fascisla. ll governo è d:ivvcro la nula femmin:i a cui allude A. C. J. che perver1e anche colui che è uscito da una sana famiglia. E' il potere che è cornn- 1ore in se s1esso. !manto la D. C. in questi dieci anni. ba 352 go,erna10 acceuando il costume fascista: tutto il pot~re a ,v,i, per quello che è con– cezione tru Stato ~ Pariito, ed ha distri• bui10 favori1ismi, impieghi, cariche, onori secondo la posizione che ognuno aveva nel parlilo, facendo credere che solo se si è nel p:utilll, se si è .dalla parte di chi CO· manda si possono ollcnere favori e ca– riche, È lunghissima la lunga nota che l'au1ore di queslo serino, fa delle ditoeriminazioni, dei s01,rusi, dell'applicazione parziale della legge a tutto danno, naturahuentt:, degli av• \'Crsari (vessazioni nelle amministrazioni comunali e pro,•inciali, sospensione di sin– daci di partiti nemici della D. C., comu• oi tenuti sollo tutela cou il sistema dei Commissari, ... fino al blocco della Repub– blica di S., Marino fatto da Scclba, ed al colpetto di Stato sempre della suddella Re– pubblica compiuto da Zoli). Per quello che è governo centrale, la D. C. ha fatto seni.ire il peso del suo confession:ilismo. Nessuu uomo della D. C. può tener testa alle gerarchie ecclesia– stiche sicché il governo si è moslrato de– bole ed arrendevole verso 1u11ele ricbie• ste di esse (es. cessioni di beni, di d1> mghe a piani regolatori, di direllive da dare alla censura, di divieli d'introduzio– ne di libri s1ra11ieri in halia, di esoneri dalle impos1e dei ra11presentanti italiani presso la S.S. ccc. ecc.). Ln D. C. sotto l'influenza del Vaticauo è sliua1a sempre più verso posizioni con– serva1rici cd in qucsla sua involuzione non è mai stata arrestata né os1acolata chii par• liti minori che hanno collaborato con es• sa. Sicché in quesli dieci anni il govenio ha coinciso con il par1i10 di maggioranza. A. C. J. avverte che il <( co11geg110 del partito è tale clic a11claedopo una strepi– tosa vittoria di Fanfani potrebbero invisi• bi!i forze co,itrapporgli altri uomini .... si potrebbe passare ad un regime salazariano, dove non fosse più possibile reali opposi– zioni, dove il gioco delle urne fosse la beffa cl1'era al tempo del fascismo». Ma beffa, aggiungiamo noi, lo è sempre anche se non in modo superlativo come per il fascismo. H. S.

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