Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

RECENSIONI FRANCO FBRRAROnl Soclologl1o realtà soclalo Opere Nuo,·e, Roma 1950 Qu11111lu lii (JUClln rivi1111 ci fu 111 Jj. sctwionc 11ttorno ,il tema degli Apparati, riportammo in 1>1rle l'inlervcnlo di Fran• co Fcrraroui che, per la cooottt.nu che egli ha ,lella sociologia. ave.a fatto un'•· nalisi dei mali, individu11ndone le uu~, e suga:c,ilo rimclli che ci erano ~mbnti molto ,-ffiuci. le.ggcn,lo. ora, quato uu;io ritroviamo courum111 l'orip:in11li1ii e la 11rofondi1à con cui F. F. 1111liu.1 i 1>roblcmi e la tua pre– occupnionc di tociologo di euminarli in piena libutà, cioè fuori dagli ,chcmi pre– fabbriuli e dalle i11tcrprctuioni partiti• inichc. Anzi, incomincia proprio con iJ de– molire tali intcrprctHioni. e le formule magiche clic 11011 lianno più ncuun 1igni– fic110 e IHllerc. e I■ « ideologia Micnti6- ca • che din!nla 111irolo1iadi nuusa, fro.Je riiuale. 1u~nri:fone ma1ica. • Reuione, prolclarinto, apertura, chiusura, liberi1wo, llirigi11110 • è un gergo che non è capito da nc1111noe che c1traoia le mauc dalla poli1ica. I dirigcn1i dei partiti e dei 1in– dac11i ,,i rimangono attaccati perché non sono capaci di seguire il prottuo di 1ra- 1fonnnio11c che 'é uvcnuto nel mondo. So– no rimHli dciii ignoranti • 11· parla, per eiempio, di "mercolo italiono"', da in.fe – rini nt.l piU ampio nit.reato europeo, 1en• 348 :« avi:edersi d1e csi,tono nella reo!rà mi- 1liaio di mercati italiani. diNni e dii:1'•i: ,i parla di '"fronte poclronale'' un:o moi dur,i la penu. di individuare e Je,crir:ere co11traddi:.ioni, eterogeneità e pouibili frat– ture, di-1tin1uendo tra for~ «onomicl1e Jj. namiche. cap«i di in~iatii:a e di 11:iluppo; e proprietà WH.nteUtico e porauitaria; Ji purln di "cl,uu o~roio"' e ,i fa della mi• tolo&io... • (Non J>MJiamo lare II meno di pc.nHre al coraggioao aaggio di C. lkrneri t'Operaiolotria cd alla 1ua in1i11enza 1ulla nt'tttSità di dcmolire i miti). Tutto quC!ltO è molto grave perché ha tt– n,innto un qualunquismo nel mondo OJ)e.– raio cosi ('he • il 3ioi:une operaio c/1e p0-1• s11 la domenica in vespa - 3iocco al i:ento e M!orpe &iolle ,cu.mo «iale - ,tonerebbe trn lo follo che popolo il ,. Quarto Staio" di Peli::a do Volpe.do•· Finché la J)Olilica rimarrÌI così lon1a11a dalla rea.ltii, Jai 11roblcmi della fabbrica, llal !.,·oro sarà impo!!ibile ,cuotere l'inJif. rercn:u dei la,•oralori, anche .e regolar– mente teuerati, Si lii che COH JOno i 1in• daclli: una cinghia di trumiuione dal Par• lito agli operai (cosi come li concepiva Le– uin) e i partili si sono burocratitaati con i oro appanti cd in quHto modo hanno u«Ì· ,o le idu ed hanno contribuilo al depe– rimento ,/elio fun::;ione ideativa ori&i11ole. Oggi non si tratta più di porre la • que– slione soei~le • ,olt■nto in tc.rinini di lr• -1ft.rimen1idi ricehrJa. né di rimane.re 1ul– le posizioni del vccc.hio clUfi1mo rettori– co. Il dottrinarismo ideologico deve cede, re il posto all'analisi aoc.iologica clic può aiutare a prendere cosc.ienu delle situuio– ni e a porle nei suoi termini 1peci6<"i, e 1>110 sopratutto porre le prcmcue • per quel ti'po di pianifico:.ione cl1e, ,econdo quanlo 1uueri.sce l'esperien:o ,torico recenle, è fondomenlolmente campotibil.e con la liber• tà delle per-1one direuamt.nie coinvolle nel proceuo di tro.Jformo:.ione ,ociole •· Final– mente si 1>one l'accento sulla libertà del– le 1.crsone, finalmente 1i riconosce che le 1>en0ne debbono esse.re i ,oggetti e non ili ouetti delle conru1iooi soc.iali, e F.F.

RkJQdWJsaXNoZXIy