Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

A N T o L o G 1 A U O M I N I O' A L T R I T E M P I I Signore, Napoli, 5 dicembre 1888 CON LA LETTERA assicurata da Parigi, in data i- dicembre e in curia intestala al vostro nome, voi scriveste a mc: « Ho l'onore di avervi conoaiuto cd udito ... Potete voi chiedere al ministro l\fogliani, se è vero che il governo italiano abbia assolutamente bifilogno di collocare a breve scadenza cinquanta o scssunta milioni di Buoni del Tesoro ... ? Se sì, potete assicurare che, se il tasso è accettabile, fra otto giorni dal di della ris1>osta ,•erranuo recati a Roma i cinquanta o sessanta milioni ... Per i11comodi e cure, se l'affare si fn, verrà messa a disposizione vostra la som• ma di un milione e due<.'\mlomiln franchi ». La proposizione fattami indica chiaramente che ,·oi mi avete veduto e udito, ma non mi avete conosciuto. Per fare a me siffatta pro1Josta, voi avete dovuto indjcarc ai banchieri che ,•erranuo in Romn il mio nome; permettete che lo difenda io, che non ho altro da custodire e da trasmel• tere. Lo difenderò spiegandovi iu poche parole il fouo e mc. Il fotto, co– munque colorito e velato, è di <1uclli che si chi:unano t1fft1ri, e che i de– putati non debbono trattare, nè coi ministri, nè con uffici e compagnie dipendenti dal governo. Non c'è legge che vi si opponga, ma i fatti pef;• giori non son quelli che cadono sotto le sanzioni. Quanto a rne 1 nè a voi che siete stato in Napoli, nè ad ultri può essere ignoto che io sostento me e In famiglia dì per dì, insegn:tndo e scrivendo filosofia, congiunta con un pò di matematica, ma con aritmetica che non è arrivala mai al milione. Se il lavoro mi frutta l'indipendenza, il milione mi è soverchio. Voi scrivete che tutto sarebbe fatto di cheto, in Roma, senza che altri guerrt'I » che arri,·1mo tt chiedere il dilarmo u11ilaterale del 11ro1irio 11aese 11er uh·are la 1111cc. E si 11cn&aa Tols1oi, a Cnntlhi, ad Einuein, a Russcll, Uuxle)·. ngli scienziati te– deschi che si sono rifiutati di fobbricare armi atomiche a Schwci1zcr ,. a t:lnli altri. Essi. 1ì, che hanuo dimostrato, e i vi\·c111ico111inua110 a dimostrarlo, che cosa C il rispetto per la ,•i1a, men1rc ALTRI 11011 sa che con significhi. V. 346

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