Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

uno dei nostri, anche se le sue idee ed i suoi atteggia.men.ti abbiano in cer• ti momenti suscitato qualche perplessità, Ciascuno opera. nella vita come meglio può e M. B. ha inteso ,li operare sempre in senso libertario. _ Ma egli chiama religione l'anarc/1ismo, parla. di dogmi e di fede.. Ri• schia di e:ssere erroneamente interprcraro da coloro che a quelle parole danll-0 il sign,ifìcato che con l'wo hanno acquistato ai giorni nostri.. Infatti, quanto scempio e strazio s0110stati fatti alla religione, alla fede, ai dogmi, proprio da coloro che pretendono di esserne gli i,1,terpreti indiscussi ed i sacerdoti. Frariw, per es., rum è forsl• al potere per l'appoggio che ha avu• to dai grandi preti e che trova nellu religione cattolica? E ,wn ha a11uto la spudoratezza di costruirsi rin gigant<•sco mausoleo (per abitarlo dopo morto, ed allora solurnto diremo pace all'anima sua!) dal nome alti.sonante di Panteon della Falange, e di mettere all'entrata di esso i dodici apostoli e le tre virt.ù teologali? Speriamo che questo monumento, ollre a significare la megalomania di un dittatore, testimoni una m-0struosità del XX secol.o: quella ciel tentativo della forza bruta di sopraffare lo spirito e la mistifica• .:ione di tutti i valori morali e spirituali. Ma noi sappiamo ciac per sentimento religioso della vita M. B. in• tende cUJche sentiamo ariclw noi: un inipeguo verso la costruzione di un mondo migliore del present.e, e che la fede a cui accenna è quella. che cia– scwio di noi tiene accesa nel proprio cuore per tener viva la ccrnsa clte cred<' buona e giusta, Ci troviamo, ,1uù1di, d'accordo con- 1lf. B. Anc1,e là do11e dice che bisogna opporre la CO.\cUmzaai fatti, la legge di Atitigone, che è la Leg,e dell'amore, a <Juello elci Codici, quasi sempr<' arbitraria ed in– giusta. Ma M. B. chi.ede anche: in che C'Osadeve consistere concretamente. la specifica propaganda o azione nnarl'hi<·a? Senza voleri-O egli tocca un ptmlt> che duole dentro di noi. I problemi della libertà e della giustizia, a cui egli accenna, hanno tanti nemici e so,w cosi spesso avviliti, cl,e richiederehb,•ro difensori eroici, e quel poro cli<' ognuno di noi fa, pare lllUMi.inutile, am:he se è fatto con, sacrifici e non per mettere in l)(J.cela propria coscien::.n. Per fortuna che ci .~ono altri che lavora,w per l'anarchismo. G. Bovio aveva ragione di dire clw la .\torio rn verso l'anarrl1ia (a co,uli:ione, be– ninteso, che le bombe atomiche llfJ/1 sprofondino nel nulln l'umanità). l.,c scoperte scientifiche, quelle psirnlo/!iche, i metodi consigliati ,wll'rdurn– :ione che vogliono il risJ>Cllodelfo personalità e della libertà; le grandi costru.:.ioni sociali che /,anno ancoro un'eco nel cuore della gente del no– stro secolo sono quelle cl,e fmrno lern s11..i singoli, e ap1wllo all'inclividw) (ve.di Ca,1<ll1ie Danilo Dolci); l'ùtif.>eg,w di certi scriunri nel dife,ulere fo causa degli umili e degli sfr1Lttati. /mino tutti camminare I« storia t·erso l'anarchia. In tutto questo trm1inmo confermate c,uelle 11erità che da ~cm– pre diciamo, più per intuizione audace che per- indagine ,o;cicnti.fìca. Ma. ,wn vi ù w1a specifìca propaganda 01w.rch.ica: non abbiamo testi sacri, ,iè principi, nè dogmi. Si giudica buono, (e si cerca di agire di con• segrten:a)., ciò clie rappre.,;e,rla m1, aument-0 di libertà, cattivo ciò che è libertici.cla, e lo. rwstra migUore propaganda. sarebbe quella di cogliere dalla realtà in cui viviamo tuW> quello che si svolge in sen.so libertario 230

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