Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

per fante delle conquiste defi11itfre e per poter salire un poco più ;,, alto 11erso l'ideale (pace e fraterni1:,). Riconosciamo cl1e rum abhiomo grandi. possibilità di a:ioni, che sia– mo ri<lotti ad un'azione di resistenza: ci opp<miamo all'irreggime,ila::.im,e dei partiti e delle chiese e cerd1ittmo clie altri facciano Lo stesso, non, f>Cr• cl1è vengano nelle nostre file. ma perchè incomincino <1, pensare con la propria testa e ad assumere la responsabilità delle proprie a:.ioni. Non ci verl{Ogniamo di <JUesta posizioni! di 1<resislentin percltè siamo sku.ri che se l'occasione si present.erà <1um;itutti noi faremo il nostro dovere, cosi come Lo facemmo <Juando s,·oppiò la riuo/uzio11e spagnola: solo allora con· siderPremo di lll'Cr pagato il debito che abbiamo contratto in quPsti tem11i .f.li/e11dendo a parole o solo Nm 1rna solidoriellì morale hi causa della ,tfiu– .~ti:ia P della libertà. Non sempre i tempi sono di eroi che smrno preporarc cd anticipare le occa.ii <mi, ml._ <1uandu ciascuno fa tuuo <Juello cl,e può. e lo fa con passione e disinteresse, come fa Comico M. Bergamo, non è sopraualutare i suoi e nostri $forzi dicendo che nou si Irati.a di dile11antismo onarchico. V. V A N I T A' D E L V O T O L"elemeuto nuo,o e degno di nota di queste elezioni 1>illche gli ancggiamcnli dei partiti è quello degli eleuori a cui 1>irivolgono. Mc111re infaui nelle lotte elettorali del passalo essi Ili immedesimavano uclla foga dei par1iti, dei loro programmi, iJoprn• 111110 delle loro rampogne, oglj:i il contras10 piU evidente 11011 è fra i 1,rogrammi dei 1mr1iti ma fra il frastuono della loro propagand11, le loro accorate csor111zio11ie la fred– dezza del puhl>li.-o che li ascolla e cprnsi subisce il loro monotono clamore come i pas• santi subiscono i vecchi moti,·i s1rimpclla1i da un organello nella via, Ed il contrasto tra partiti ed elèllori consis1e uel ,alore che si vuol dare al ,·010. Mentre i par1i1i si 11fonano di dare ad esso un'im11or1:rnza assolu1a, dcei,iva agli effcni della lolla politica e sociale, la loro retorita apocali11ic-:i si s1,egne nell'indifferenza del pubblico la quale più d1e agnosticismo è una più 11rn111ra \'alu111zione cfol fatto elet1ornle, è l'ornmni dif– fusn convinzione che nulla di rmo,•o <' decisivo esso a1)11orti; anzi, &i è oramai compreso the il ruio,·o e il dctisivo 11\·vicne !l;Cmprc fuori dei suffragi elcttornli e malgrado essi. E ,1ues1a S\'al11ta1do11edella contes11 rarlart>a 11011 è frullo di nuo,·e dottrine o corren1i ,li pensiero. si potrebbe 1>i11110,;:to dire che più t·he negli animi è nelle cose. E' sopra1u110 nei fani che han dn10 in ques1i anni profondi mutamenti politici aV\'enuti al di fuori e mnlgrado i rcs11onsi cle1torali. 1 p11r1i1isi prcsenlano tuni isolali ,le "ecchie alleanze 11011 sono sta1c franlumatc dai ,•oti. <p1cs1i11roblemi non sono s1a1i posti dagli clouori, son Hllli mutamc111i operali dalle forze ~ocinli interne cd inter1111zionali, dai r11p1,orti di fon:i Ira 1i:liStnti e fo classi sociali. Quesla i: l'e,•idenza che balza all'anenzione 1mh– blic-a e induce non soltanto le mfl"~<'popolari ma anche gli esperti poli1ici a guardare al di là delle elezioni e da.re importa112a più che al \'0I0 a ciò che a,"•errà dopo di ~so. al modo cioè con cui le forze della società italiana e le sue calegorie economiche inten• deranno realizznre i loro piani mnnifesri ed occulli. La vanità ,lei voto appare sopratulto ,lalla considerazione d1e finora esso è andato i11 maggioranzn ai ,,artiti anticlericnli I' eiò m:ilgrado 111socict3 italiana si I! clericaliunta. Perciò l'anlicleriralismo eleltorale è dei,1it11i10d'o,:ni valore ed è chiaro che le as11irazioni di liberti1 e gius1i:1ia potranno contare nella mi:mra rhe si farnnno oper:mti e concrt:ti nella ,·it:i soci:ile, 231

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